Stretta su banchetti e fiere, è scontro
«Penalizzate le vendite di beneficenza»

Fa discutere il provvedimento della Regione Lombardia che ha introdotto regole più stringenti sia per le vendite ai banchetti di beneficenza o per raccolte fondi sia per le fiere legate a particolari ricorrenze e festività. L’assessore Parolini e Confcommercio: «Ora più equilibrio e commercianti tutelati». Ma il Pd boccia: «Metodi punitivi anche sulle vendite di piazza a fini solidaristici». E per i 5 stelle è un «intervento confuso e parziale».

Per quanto riguarda i banchetti a scopo benefico organizzati da enti non commerciali, secondo la modifica normativa approvata a maggioranza dall’Aula del Consiglio regionale, i Comuni dovranno dotarsi di un piano per la concessione degli spazi e pianificare gli eventi in maniera sistematica. L’obiettivo è evitare che le vendite di fiori, artigianato, frutta o altro per raccogliere fondi possano fare concorrenza sleale ai commercianti che vendono lo stesso tipo di merce. A questo scopo, secondo le linee guida dettate dalla Regione, i Comuni potranno anche fissare delle distanze minime dai negozi.

Il secondo provvedimento approvato dall’Aula a maggioranza, prevede invece che fiere e mercatini per essere autorizzati siano inseriti in un calendario annuale definito dai Comuni e che prima della loro autorizzazione vengano sempre sentiti commercianti e ambulanti. Inoltre lo spazio dedicato a questi eventi non dovrà superare la metà dell’area destinata al mercato comunale. «Attraverso questo intervento offriamo ai comuni lombardi nuovi strumenti per dare il giusto equilibrio fra il rispetto delle tradizioni, il principio della libera iniziativa, le esigenze delle associazioni non profit e la tutela delle attività commerciali esistenti sul territorio», ha spiegato l’assessore lombardo al Commercio Mauro Parolini.

Soddisfatta la Confcommercio: «Oggi è una giornata importante: grazie al nostro impegno assieme a Confcommercio Lombardia, la Regione ha messo un punto fermo sul proliferare incontrollato della babele di pseudomercati-mercatini ammantati da finti eventi a tutto danno degli ambulanti che con regolarità operano nei mercati. Una situazione intollerabile: noi di queste iniziative francamente non ne possiamo più». Così Giacomo Errico, presidente di Fiva Confcommercio e presidente di Apeca (l’Associazione del commercio ambulante di Confcommercio Milano), commenta l’approvazione odierna da parte del Consiglio Regionale lombardo del progetto di legge che modifica e integra il Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere regolamentando l’attività dei cosiddetti mercati occasionali. «Auspichiamo – conclude Errico – che dai Comuni venga data reale applicazione a queste nuove norme senza trovare scorciatoie».

Critiche invece le opposizioni regionali. Il Pd boccia il provvedimento. Secondo il consigliere Pd Agostino Alloni le nuove regole renderanno «più difficile, da ora in avanti, la vendita delle azalee contro il cancro o dei bonsai per la lotta all’Aids». «Grave – aggiunge il consigliere Pd Mario Barboni che si sia voluto intervenire con metodi punitivi anche sulle vendite di piazza a fini solidaristici, per questo abbiamo votato contro. Il nostro voto contrario è motivato poi anche dal fatto che procedere a spizzichi e bocconi, continuando a modificare il testo unico sul commercio in questo modo, non ci trova d’accordo. Prima sugli hobbisti, poi sui “mercatini di Forte dei marmi”, pochi mesi fa sulle sagre. È un metodo sbagliato, per questo avevamo presentato un ordine del giorno, che è stata bocciata, che impegnava la Giunta a presentare una proposta unitaria di revisione, in collaborazione con la Commissione Attività produttiva, della legge sul commercio nel suo complesso - aggiunge Barboni - Anche sulle fiere, poi, la Giunta è intervenuta almeno 6 volte dal 2013. A 1500 comuni lombardi si chiede a questo punto di fare 3 regolamenti, per le sagre, per i mercatini, per le fiere. Assurdo».

«Finalità e principi dei provvedimenti sono condivisibili, ma con queste leggi si interviene per l’ennesima volta in modo confuso, parziale e non applicabile in concreto sul territorio», è stato invece il commento del capogruppo M5S Dario Violi

© RIPRODUZIONE RISERVATA