Villa d’Almè: agguato al rivale in amore
Lo feriscono, arrestati due incensurati

Avrebbero teso un agguato in pieno giorno al presunto rivale in amore, un ventitreenne marocchino, non esitando prima a prenderlo a ceffoni, poi spegnendogli una sigaretta sul viso e infine ferendolo a un braccio con un coltellino.

Alla fine in manette, identificati dalla vittima, sono finiti N. S., 22 anni di Almè, e F. M., 21 anni di Paladina, entrambi incensurati e, fino a sabato, sconosciuti alle forze dell’ordine: lunedì 14 settembre i due sono stati processati per direttissima con l’accusa di lesioni aggravate (per il primo anche porto abusivo di arma da taglio)

L’allarme è stato dato sabato dal medico della Guardia medica: ai carabinieri ha segnalato la presenza del 23enne marocchino con una bruciatura al viso e un taglio al braccio (20 giorni la prognosi) e anche la presenza all’esterno, con ripetuti passaggi in auto davanti al presidio, dei due presunti responsabili. Subito i militari sono intervenuti e, al loro arrivo, l’auto segnalata si è dileguata. I due aggressori erano però noti al marocchino, che li frequentava già prima: «Mi hanno attirato con una scusa in una zona appartata vicino al campo sportivo di Villa d’Almè; lì il 22enne mi ha afferrato alle spalle, l’altro prima mi ha colpito, poi ha spento una sigaretta sulla mia faccia. Alla fine ha impugnato il coltello e mi ha ferito».

Il 22enne in aula ha spiegato: «Mi avevano detto che quel ragazzo (il marocchino, ndr) era stato visto uscire dalla casa della mia ex, con cui mi sono lasciato quattro giorni fa. Volevo chiarire cosa avesse fatto». Il giudice, parlando espressamente di «spedizione punitiva», ha convalidato gli arresti, applicando nonostante l’incensuratezza dei due la misura cautelare dell’obbligo di firma quotidiano; processo aggiornato al 5 novembre.

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