Visoni, protesta degli animalisti
Scontro fisico sfiorato a Misano

C’è mancato poco allo scontro, sabato 1° novembre, a Misano, fra gli animalisti che stavano protestando contro l’allevamento di visoni in via Santo Stefano e la proprietà.

Tre manifestanti si sono staccati dal corteo che si trovava a circa venti metri dall’allevamento. Quando sono arrivati di fronte all’ingresso, sono stati uditi dal titolare che è uscito in strada con il badile per affrontarli. Fortunatamente c’erano nelle vicinanze il vicequestore aggiunto di Treviglio Angelo Lino Murtas e l’ispettore Stefano Bena che sono prontamente intervenuti facendo rientrare in casa l’uomo ed evitando così lo scontro.

È la prima volta che a Misano la manifestazione contro i due allevamenti di visoni che si trovano in paese, ieri organizzata dal «Fronte animalista», i «Cani sciolti» e il Partito protezione animale, raggiunge simili livelli di tensione. Il paese negli ultimi anni è stato scelto dagli animalisti come luogo per manifestare «perché è l’unico paese in Italia - spiega Roberto Serafin, rappresentante del Fronte animalista - che ha entro i suoi confini due allevamenti di visoni. I misanesi se ne rendono conto?».

Prima di raggiungere via Santo Stefano, ieri, il corteo degli animalisti, composto da circa un centinaio di persone, ha attraversato il centro storico del paese urlando slogan come «Adesso basta, visoni liberi». E poi anche frasi rivolte ai misanesi con lo scopo, a loro dire, di svegliarne le coscienze: «Negli allevamenti che ci sono nel vostro paese ogni anno centinaia di visoni vengono uccisi, dopo essere stati torturati, solo per la loro pelliccia. Perché non fate niente?».

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