Scudo, rimpatriati 95 miliardi
Opposizione: successo per evasori

Lo scudo fiscale ha totalizzato 95 miliardi di euro (pari a 190mila miliardi di vecchie lire) per volume di operazioni e il 98% di questa somma, cioè 93,1 miliardi di euro, è fatto di capitali effettivamente rientrati in Italia. A due settimane dalla chiusura dell'operazione scudo fiscale, il Tesoro sintetizza, in una nota, un primo bilancio dell'operazione e con soddisfazione precisa che le entrate vanno "ben oltre i 6 punti di Pil".

Per il ministero dell'Economia, "sono numeri che marcano uno straordinario successo, segno di forza della nostra economia e di fiducia nell'Italia. E anche di intelligenza. L'impegno dei principali Paesi del G20 è infatti nel senso che: 'Il tempo dei paradisi fiscali è finito per sempre'. Portare o tenere i soldi nei paradisi fiscali non conviene più, né economicamente né fiscalmente".

Dalla maggioranza arrivano i "complimenti" a Tremonti: Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione Normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, dà "dieci e lode" al ministro dell'Economia e definisce l'operazione scudo fiscale come "la più grande manovra economica di tutti i tempi, non solo e non tanto per i quattro miliardi e 750 milioni di nuove entrate, ma soprattutto perché quasi 100 miliardi di euro rientreranno e verranno investiti in Italia".

Il sottosegretario alla presidenza del consiglio e portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, parla di "grande risultato". L'opposizione invece attacca. Ad aprire le danze è l'Idv: l'operazione scudo fiscale "altro non è che riciclaggio di Stato, uno schiaffo in faccia agli italiani onesti", dice Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo alla Camera.

Poi, tocca al Pd con il responsabile Economia e Lavoro, Stefano Fassina: "Il governo ha fatto un regalo ai grandi evasori e alla criminalità organizzata" e con la proroga a fine aprile "incentiva ulteriore evasione, se ne infischia dell'equità e danneggia le prospettive di finanzia pubblica".

La Cgil guarda ai dati diffusi oggi dall'Istat sulla difficoltà di molte famiglie ad arrivare a fine mese, e lancia una proposta: "All'esecutivo - afferma il segretario confederale Cgil Agostino Megale - chiediamo che entro marzo 2010, anche utilizzando le nuove entrate dello 'scudo vergogna', restituisca mediamente 500 euro per lavoratore e pensionato, come base su cui avviare una riforma fiscale su base triennale che porti 100 euro medi in più in busta paga ogni mese e più progressività per un fisco giusto".

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