Uliano (Cisl): «Sì alle deroghe
se creano sviluppo e occupazione»

«Si è fatto tanto parlare di deroghe al contratto dei metalmeccanici, e soprattutto su queste affermazioni si cerca di giustificare azioni che con l'attività sindacale non hanno niente a che fare, come è successo a Treviglio settimana scorsa. Eppure i sindacati, tutti i sindacati, compresa la FIOM, anche in provincia di Bergamo regolarmente stringono accordi con imprese anche di grandissimo livello che superano il Contratto nazionale nell'intento, soprattutto in questi periodi di crisi, di salvaguardare l'occupazione e favorire lo sviluppo industriale».

Così Ferdinando Uliano, segretario Generale della Fim Cisl di Bergamo, ha introdotto la conferenza stampa che questa mattina la Fim ha convocato per illustrare gli accordi in deroga firmati in Bergamasca negli ultimi anni.

«In tutti questi accordi - recita una nota della Cisl - c'è sempre la firma della Fiom, lo stesso sindacato che settimana scorsa ha inscenato una manifestazione davanti alla sede Cisl di Treviglio proprio per condannare la firma di Fim e Uilm con Federmeccanica sulle deroghe al CCNL». «Accordi tra l'altro previsti anche in altri settori industriali sottoscritti anche dalla Cgil. In pratica – continua Uliano – con la firma dell'accordo non abbiamo fatto altro che stabilire un quadro di regole entro il quale collocare eventuali accordi fatti dalle RSU aziendale unitamente alle organizzazioni sindacali che rispondano a esigenze di produttività richieste dall'azienda e si pongono l'obiettivo di maggiori investimenti, tutele e sviluppo occupazionale. In precedenza, alla Dalmine, la FIOM con noi aveva firmato un accordo che regolamentava anche il diritto di sciopero in acciaieria, senza scatenare alcuno scandalo».

Nel dettaglio, gli accordi in deroga nella provincia negli ultimi anni hanno riguardato aziende per un totale di oltre 8000 lavoratori; aziende come Dalmine, Brembo, ABB; interventi riguardanti turnistica, modalità e tempistiche dello sciopero, lavoro festivo e straordinario.

«Deroghe al contratto nazionale ne sono sempre state fatte e il contratto nazionale per questo non è mai decaduto. Chi afferma il contrario mente, sapendo di mentire. Inoltre, l'attività sindacale in questo caso si muove in un quadro di regole che le RSU, a maggioranza, possono usare per modificare il CCNL su temi specifici e poi le eventuali deroghe passano comunque al vaglio del referendum tra i lavoratori. È una pratica assolutamente normale in Europa, e lo è stata fino a ieri anche da noi. Una pratica condivisa e più che democratica che oggi, chissà perché, sembra preludere al crollo di tutti i diritti dei lavoratori».

Per quanto riguarda i fatti di Treviglio, Uliano ritiene ancor oggi utile «un documento comune di condanna che dia un forte messaggio di rispetto tra le Organizzazioni e di salvaguardia degli operatori nelle fabbriche e poi aprire una discussione tra confederazioni e categoria che consenta il proseguimento delle attività sindacali unitarie. Domani valuteremo con il nostro consiglio generale, convocato a Treviglio insieme a quello regionale, come comportarci anche alla luce delle ultime dichiarazioni della CGIL e della FIOM».

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