Ubi, ancora muro contro muro
La trattativa è appesa a un filo

È appesa a un filo la trattativa sul piano di riorganizzazione di Ubi Banca. Ripresa giovedì, non ha fatto registrare passi in avanti, ha rischiato a lungo una clamorosa rottura, per poi concludersi con una sorta di controproposta ultimativa da parte del sindacato.

È appesa a un filo la trattativa sul piano di riorganizzazione di Ubi Banca. Ripresa giovedì, non ha fatto registrare passi in avanti, ha rischiato a lungo una clamorosa rottura, per poi concludersi con una sorta di controproposta ultimativa da parte del sindacato rispetto ai piani dei vertici bancari, che a questo punto si sono riservati di dare una risposta finale nel prossimo incontro previsto per giovedì.

Resta quindi alta la tensione: i nodi continuano sempre ad essere quelli legati al modo su come ottenere risparmi sul costo del lavoro, stimato in 115 milioni di euro. il 7,9% rispetto a quello attuale, con una riduzione pari a 1.578 posti di lavoro.

Mentre i sindacati dei bancari hanno ribadito che i risparmi non possono essere messi in conto solo al personale e si può tagliare anche altrove, la banca ha dettagliato meglio il suo piano, affermando che tali interventi avverranno secondo logiche di equilibrio.

L'oggetto del contendere resta come raggiungere il risultato: il sindacato lamenta che, «siccome con gli istituti volontari, fondo pensione e part-time, l'obiettivo sarebbe difficilmente raggiungibile, allora Ubi intende intervenire su altre leve legate ai contratti aziendali, toccando per esempio voci come buoni pasti, mobilità, inquadramenti, automatismi o premi fedeltà, considerandoli istituti aggiuntivi».

Valutazione assolutamente bocciata dal sindacato che ritiene queste voci parte assolutamente integrante dei contratti aziendali.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 28 settembre


Jannone: «Prima si taglino le consulenze e gli sprechi»

Secondo l'on. Giorgio Jannone, presidente dell'Associazione degli azionisti Ubi Banca, in merito agli annunciati tagli del personale del Gruppo Ubi per 1578 unità, «prima di procedere a esuberi di personale così pesanti, con tagli che colpiscono ingiustamente il personale bancario con le migliori performance in Italia, è necessario ridurre le consulenze esterne e i compensi agli amministratori. È necessario fare poi chiarezza sui conti del gruppo dove permangono zone d'ombra che non possono e non devono danneggiare gli incolpevoli dipendenti Ubi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA