Ristoranti, fatturati fino a -20%
E contro la crisi c'è chi si allea

La crisi nei ristoranti bergamaschi è stata dura nel 2012 e purtroppo è destinata a perdurare almeno per i primi sei mesi del 2013. Non c'è stata una morìa di insegne, ma sensibile calo di fatturati sì. Tra il 10 e il 20%.

La crisi nei ristoranti bergamaschi è stata dura nel 2012 e purtroppo è destinata a perdurare almeno per i primi sei mesi del 2013. Non c'è stata una morìa di insegne, ma sensibile calo di fatturati sì. Tra il 10 e il 20% – dicono Ascom e Confesercenti – e a soffrire di più sono i ristoranti di livello medio.

Si salvano i bilanci di chi non ha affitti da pagare, è in prevalenza a conduzione familiare, pratica un prezzo fisso basso a mezzogiorno e anche la sera riesce a stare entro cifre ragionevoli.

«Il 2012 è stato un anno di calo un po' in tutti i settori – afferma Oscar Fusini, vicedirettore Ascom – e la ristorazione non ha fatto eccezione. Si è lavorato più che altro nei fine settimana. Per il pranzo di mezzogiorno i volumi d'affari sono scesi molto e i margini per il ristoratore sono ai minimi termini. Basta vedere la selva di cartelli che offrono pasti completi tra i 9 e i 12 euro».

In tempi di crisi occorre trovare idee e iniziative nuove. Anche a Bergamo si tenta con varie offerte e agevolazioni, perché il prezzo rimane comunque l'aspetto più importante del problema. Così, anche i ristoranti più qualificati (tra cui gli stellati Michelin) hanno fatto un passo indietro e, riuniti sotto il logo «Ingruppo», in quindici si sono messi insieme ed hanno deciso un'offerta: menù completi di qualità a 99 euro per due persone.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 29 gennaio

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