Da Carobbio fino alla Russia
L'insalata di Mioorto va lontano

L'insalata bergamasca sbarca in Russia e Kazakistan e si prepara a volare negli Emirati arabi. Sono 160 mila i sacchetti di rucola, spinacina, songino e lattughina, che ogni giorno dal gruppo Mioorto di Carobbio degli Angeli guidato dalla famiglia Bertoli, prendono la via dei mercati.

L'insalata bergamasca sbarca in Russia e Kazakistan e si prepara a volare negli Emirati arabi. Sono 160 mila i sacchetti di rucola, spinacina, songino e lattughina, che ogni giorno dal gruppo Mioorto di Carobbio degli Angeli guidato dalla famiglia Bertoli, prendono la via dei mercati domestico ed estero. E l'insalata in tavola ci arriva fresca come se fosse appena stata raccolta dal campo.

«È questo il punto di forza dei nostri prodotti - racconta Marco Bertoli, alla direzione di Mioorto - frutto di anni di investimenti tecnologici». L'ultimo impianto in ordine di tempo sarà collaudato a ottobre: costato 11 milioni di euro è dotato di tredici linee di confezionamento.

«Abbiamo puntato da subito sulla qualità della produzione, anche se questo ha comportato una riduzione della quantità - continua Bertoli, che gestisce l'azienda con i fratelli Severino, responsabile commerciale, Angelo, che sovrintende le coltivazioni, e il cognato Giancarlo Carminati, responsabile della logistica -. L'insalata tenera viene seguita con particolari tecniche di coltivazione da personale altamente qualificato e grazie agli impianti innovativi siamo in grado di lavarla, asciugarla e confezionarla delicatamente, senza provocare danni alle foglie».

In sostanza rucola e lattuga made in Carobbio (per la coltivazione il gruppo Mioorto può contare anche su altre sei società associate) garantiscono un grado di rottura della foglia pari a zero e un'umidità per ogni chilo che si aggira intorno allo 0,5%, rispetto a rotture molto superiori e ad un contenuto di acqua del 6%, tipici degli impianti che utilizzano le centrifughe.

Leggi di più su L'Eco di giovedì 22 agosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA