Cresce la cassa integrazione
Record negativo in Bergamasca

Aumenta ancora inesorabilmente la cassa integrazione in Lombardia nel settore metalmeccanico nel calcolo settembre 2013/settembre 2012, con punte molto alte e preoccupanti per le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Varese.

Alla luce dei dati resi noti dall'Inps, aumenta ancora inesorabilmente la cassa integrazione in Lombardia nel settore metalmeccanico nel calcolo settembre 2013/settembre 2012, con punte molto alte e preoccupanti per le province di Bergamo (+96,73%), Brescia (+89,25%), Cremona (+123,73%), Lodi (+206,22%), Varese (+73,71%).

Come dato generale, va evidenziato che tendenzialmente cresce di molto la cassa integrazione ordinaria e straordinaria, diminuisce quella in deroga.

Il rapporto su 12 mesi evidenzia in misura piuttosto omogenea la difficoltà degli stessi territori, cui si aggiunge Milano (+22,68), in cui si verifica aumento generalizzato della cassa ordinaria. Come si può notare, la cassa in deroga diminuisce, fino a crollare in alcuni casi, ma è legata al rifinanziamento della tipologia dell'ammortizzatore sociale.

"E' molto indicativo il valore del mese di settembre - afferma Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia - ma è soprattutto nell'arco dei 12 mesi che il trend si manifesta in tutta la sua pericolosità dal punto di vista occupazionale, lasciando prevedere una fine di anno lacrime e sangue per i lavoratori. I dati diventano ancor più drammatici se sommati a quelli dei licenziamenti comunicati qualche giorno fa".

"All'inizio di novembre è previsto un consiglio regionale in cui si discuterà della situazione economica complessiva. Sarebbe allora irresponsabile, se non peggio, da parte della maggioranza in Regione Lombardia non prendere in considerazione le proposte che arriveranno dall'opposizione, in particolare intervenendo concretamente e immediatamente, accanto a programmi di stimolo alla crescita, nel promuovere i contratti di solidarietà. Occorre trovare le risorse per finanziare queste prestazioni a sostegno del reddito dei lavoratori. Un aspetto su cui la Fiom sta battagliando inascoltata da mesi", sottolinea ancora il segretario regionale dei metalmeccanici.

"Di fronte a cifre così allarmistiche la Regione e il Governo centrale devono assumersi le loro responsabilità, adottando le contromisure e gli interventi necessari, rimettendo il lavoro al centro della propria azione e prendendo in esame il tema degli ammortizzatori sociali nella nostra regione, con la specifica finalità di difendere nel concreto l'occupazione", conclude Rota.

In allegato le tabelle con i dati

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