Licenziati dalle piccole e riassunti
Gli incentivi sono da restituire

Un primo colpo imprese e lavoratori lo hanno incassato a inizio anno, quando la legge di stabilità, approvata a fine 2012, ha cancellato gli incentivi destinati ad aziende che assumevano persone in mobilità di realtà con meno di 15 dipendenti.

Un primo colpo imprese e lavoratori lo hanno incassato a inizio anno, quando la legge di stabilità, approvata a fine 2012, ha cancellato gli incentivi destinati ad aziende che assumevano persone in mobilità di realtà con meno di 15 dipendenti.

Eppure le agevolazioni devono essere continuate, pur in misura ridotta, perché è di questi giorni una circolare dell'Inps che sostanzialmente chiede la restituzione degli incentivi per il 2013.

A seguito di «chiarimenti forniti dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali», punto primo: non è possibile riconoscere le agevolazioni per le assunzioni, effettuate nel 2013, di lavoratori licenziati prima del 2013. Punto secondo: non è possibile riconoscere le agevolazioni per le proroghe e le trasformazioni a tempo indeterminato, effettuate quest'anno, di rapporti di lavoro agevolati precedenti al 2013. Punto terzo: in via cautelare deve ritenersi anticipata al 31 dicembre 2012 la scadenza dei benefici relativi a rapporti agevolati che risalgano a prima del 2013 con lavoratori iscritti nelle liste di mobilità a seguito del licenziamento individuale.

Nella nostra provincia l'ammontare della cifra che le imprese dovrebbero restituire è stimato  intorno ai 2,7 milioni di euro. Non proprio noccioline, insomma, tanto più se si considera che la cosa va a toccare piccole realtà, perlopiù artigiane, che già devono fare i conti con le difficoltà della crisi.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 6 novembre

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