L'allevamento tiene tra gli imprenditori
E l'attività si integra con l'agriturismo

L'allevamento di bovini, caprini ed equini sono gli ambiti produttivi preferiti dai nuovi imprenditori bergamaschi. Lo dice la Coldiretti di Bergamo. E l'attività si associa a quella dell'agriturismo.

L'allevamento di bovini da carne e da latte, l'allevamento di caprini e l'allevamento di equini sono gli ambiti produttivi preferiti dai nuovi imprenditori bergamaschi che nel 2010 hanno avviato l'attività agricola. Il dato emerge da un'analisi dell'ufficio fiscale della Coldiretti di Bergamo. «Sono ancora molte le aziende che scelgono l'allevamento - spiega il direttore di Coldiretti Bergamo Lorenzo Cusimano – ma spesso lo interpretano in modo innovativo rispetto al passato. Ad esempio sono sempre più diffusi i mini caseifici aziendali per la trasformazione del latte bovino e caprino e gli spacci che danno la possibilità di vendere direttamente al consumatore i formaggi prodotti. Oppure le aziende che installano i distributori automatici di latte o danno ai consumatori l'opportunità di acquistare vari tagli di carne con la formula del “pacco famiglia».

Senza contare che a volte questo indirizzo produttivo si integra con l'agriturismo: Delle complessive 88 nuove aziende costituite lo scorso anno, 18 hanno l'allevamento di bovini da carne e da latte, 12 l'allevamento caprino e 9 l'allevamento equino. Seguono poi la produzione di ortaggi e la coltivazione di foraggere (entrambi i comparti con 8 aziende), la produzione di cereali (7 aziende), la coltivazione di piante da frutta e di fiori ( entrambi i comparti con 6 aziende), l'apicoltura e la coltivazione di uva (entrambi i comparti con 4 aziende).
I fanalini di coda sono l'allevamento di cani e la coltivazione di piccoli frutti (entrambi i comparti con 2 aziende), l'allevamento suini e il taglio e vendita di legna (entrambi i comparti con una azienda).

«La possibilità di fare un'attività agricola più legata al prodotto e al mercato – evidenzia il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi – è dovuta alla legge di orientamento fortemente voluta dalla Coldiretti e approvata dieci anni fa, un provvedimento che ha stravolto in positivo il modo di fare agricoltura. Ne ha allargato i confini, permettendo di abbinare all'allevamento e alla coltivazione anche la possibilità della trasformazione e della vendita diretta dei prodotti, aprendo così nuove prospettive per le imprese. Per non parlare di come l'agriturismo abbia potuto ampliare i propri servizi e diventare un'attività dalle molteplici sfaccettature, sempre più legata al territorio e ai bisogni dei cittadini».

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