Per la Befana solo carbone ai pensionati
Fnp Cisl: aumento beffa di 1 al mese

Con i nuovi conteggi dell’Inps per i primi mesi dell’anno l’assegno sarà anche più basso.

Le pensioni nel 2015 aumentano dello 0,3%, ma nel calcolo bisogna restituire lo 0,1% sul montante riscosso nel 2014. questo determinerà una limatura dello 0,1 sul mensile dal 2015. a questo porteranno i promessi aumenti sulle pensioni. I pensionati che speravano in una rivalutazione consistente dell’assegno nel 2015 rimarranno certo delusi.

Si tratta infatti di incrementi ai minimi storici provvisori, rilevati quest’anno dall’Istat, che portano da gennaio una befana poco gradita per i pensionati: la rivalutazione degli assegni sarà impercettibile. Anzi, nei primi due mesi dell’anno l’importo risulterà più basso di quello del 2014, per il recupero dello 0,1% riscosso in più nel 2014. In via provvisoria, era stato riconosciuto un incremento dell’1,2 per cento, che però con i dati definitivi è risultato leggermente più alto di quello effettivo pari all’1,1. Di conseguenza l’Inps dovrà limare dello 0,1 per cento gli aumenti dello scorso anno, ed anche recuperare con le prime due rate del 2015 le somme percepite in più dai pensionati.

La perequazione per il 2015 è limitata allo 0,3 per cento, livello storicamente bassissimo (nel 2009 si arrivò allo 0,7 per cento). L’effetto pratico è che gli incrementi saranno quasi inesistenti.

«Una pensione pari all’importo del trattamento minimo – spiega Mina Busi, della segreteria Fnp Cisl di Bergamo -, originariamente stimato per il 2014 a 501,38 euro al mese, viene rivista a 500,88 (-0,1%) e su questa base portata a 502,38 (+0,3%).L’aumento è quindi di un euro al mese. Gli interessati vedranno nel proprio cedolino una somma ancora più bassa, perché l’Inps dovrà anche recuperare i poco più di 6 euro che non erano dovuti: se, come di consuetudine, lo farà tramite trattenute sulle rate di gennaio e febbraio il totale effettivo della pensione minima sarà di circa 499 euro».

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