Il Taleggio Arrigoni
piace al Giappone

«Vendiamo bene negli Usa, stiamo crescendo in Gran Bretagna, ma ci inorgoglisce soprattutto aver portato il taleggio in Giappone». Così Claudio Musso, amministratore delegato della Arrigoni di Pagazzano, tra le principali industrie casearie della Bergamasca.

«Vendiamo bene negli Usa, stiamo crescendo in Gran Bretagna, ma ci inorgoglisce soprattutto aver portato il taleggio in Giappone, dove dopo un periodo di curiosità, ora abbiamo un canale collaudato».

Così Claudio Musso, amministratore delegato della Arrigoni di Pagazzano, tra le principali industrie casearie della Bergamasca ha accolto mercoledì i ragazzi della terza media del locale istituto comprensivo, facendo da apripista alle giornate dedicate alla piccola e media impresa promosse da Confindustria che vedranno il loro clou nel fine settimana.

A fondare questa realtà, che oggi ha oltre 80 dipendenti, un fatturato da qualche anno stabile tra i 28 e i 30 milioni di euro, con uno stabilimento di 12 mila metri quadrati fu, quasi cent'anni fa (nel 1914), un casaro che arrivava da Vedeseta, Battista Arrigoni: oltre a conoscere l'arte dei bergamini brembani nel produrre il taleggio, era anche stato emigrante negli Stati Uniti dove aveva appreso le tecniche per commercializzare al meglio un prodotto.

Ma il taleggio in Giappone, dice Claudio Musso, non è l'unico export degno di nota: «Il gorgonzola invece ha sfondato in Francia, per noi altro risultato sorprendente: non è facile erodere quote di mercato a realtà come il Roquefort».

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