Un mese fa il sisma, pronto il padiglione
Con l’incoraggiamento della Curva Nord

Il Nepal lo si incoraggia così: «Anche la Curva Nord Bergamo è con voi». Il nastro rosso e bianco delimita ancora la parte più bella del padiglione del Nepal, all’Expo di Milano: la pagoda «abbracciata» da una porzione di Stupa.

Il responsabile della struttura, Amrit Shakya, è convinto che ci sia ancora pochissimo da aspettare: a inizio giugno tutto sarà pronto. Non è la prima volta che azzarda previsioni a breve periodo, ma lo stato di avanzamento dei lavori fa davvero ben sperare. All’ingresso del padiglione ci sono le bandiere italiana e nepalese a mezz’asta e un enorme manifesto con foto di edifici rasi al suolo e barelle cariche di feriti. Un cartello ricorda: «Il padiglione del Nepal piange la perdita di migliaia di vite dei propri amati per il terremoto del 25 aprile».

Fino ad adesso i visitatori hanno potuto attraversare solo la prima parte della struttura, quella all’aperto, che rappresenta «un percorso di trekking - spiega il cartellone illustrativo - lungo fertili colline ricche di flora e fauna». Quello che per ora è inaccessibile, e che all’inizio di giugno sarà completato, sono gli edifici chiusi: «l’anfiteatro che guarda ai templi, la pagoda induista a forma quadrata che simboleggia gli esseri umani, e lo stupa buddista a forma rotonda, che simboleggia la natura».

Per ultimare i lavori, nei prossimi giorni arriveranno a Milano una quarantina di operai nepalesi. Una parte sono quelli che tornarono al loro Paese dopo il sisma. Una volta arrivati all’Expo, prima porteranno a termine le rifiniture, soprattutto gli interni, e poi costituiranno il personale del padiglione.

Finora nella struttura hanno lavorato in quattro alla volta: tre a mò di vigilanza e uno che elabora sul posto disegni tipici nepalesi con le iniziali dei visitatori. Una volta finiti i lavori, il padiglione «prenderà vita». Non sarà solo da guardare o percorrere, ma ospiterà eventi gastronomici, spettacoli musicali, mostre.

C’è chi racconta che dopo l’inaugurazione di Expo, il primo maggio, chi entrava nel padiglione del Nepal subito abbassava la voce. Ora non è più così. Chiassose scolaresche corrono lungo il «percorso di trekking». Però, quasi tutti si fermano a mettere una banconota nell’urna che raccoglie le offerte. È un’iniziativa di Expo, Cgil, Cisl e Uil. L’urna viene svuotata una volta alla settimana e il ricavato versato su un conto corrente ad hoc aperto nello sportello bancario all’interno dell’esposizione. Finora sono stati raccolti 140 mila euro, che saranno investiti in progetti di ricostruzione. L’obiettivo è arrivare a un milione di euro nei sei mesi di Expo.

Dopo aver dato il loro contributo, molti visitatori lasciano un ricordo su un quaderno appoggiato accanto all’urna. Ci sono i bambini che scrivono «il mondo è con voi» e poi c’è un gruppo di ragazzi bergamaschi che lascia lo striscione della Curva Nord. Anche questo è un pezzo di Bergamo solidale.

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