Poveri consiglieri

Vorrei recare un minimo di conforto all’angoscia che attanaglia tanti ex consiglieri regionali, vittime di spoliazioni in danno della loro pensioncina, dopo anni di stipendi miserelli.

Ancora ci risuona nelle orecchie il gemito del consigliere formigoniano Cattaneo: con ottomila euro al mese netti di indennità, ditemi voi come faccio a campare. Ha ragione, e chi ci riesce? Prima l’ex consigliere comunista Cominelli ed ora il berlusconiano Saffioti rivendicano l’intangibilità della loro prebenda. Saffioti poi affianca Mario Capanna nel difendere la borsa (taglio del 10%) davanti ai giudici. Ma per poter aiutare i molti sventurati, abbiamo bisogno di alcune precisazioni che il loro grido di dolore lascia nella strozza.

Agli ex consiglieri si chiede di precisare: 1) se oltre a quella regionale percepiscano (o percepiranno) una seconda pensione e di quale ammontare; 2) per quanti anni abbiano versato di tasca propria contributi riferiti a ciascuno dei loro trattamenti previdenziali; 3) se e per quanti anni abbiano beneficiato di contributi figurativi; 4) a che età hanno cominciato a percepire la pensione (che loro chiamano vitalizio) regionale; 5) se abbiano fruito di buonuscite, assegni di reinserimento ecc. a carico della finanza regionale, e di che ammontare; 6) l’importo lordo complessivo medio (indennità, rimborsi ecc.) percepito in Regione nell’ultimo anno del mandato, specificando le trattenute e l’importo netto finale. Sono certo che una volta chiarito il quadro complessivo ci sarà modo di tributare loro la dovuta solidarietà. Resto in fiduciosa attesa.

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