Prova Renault Captur
Project Runway Edc

Renault Captur, l’urban crossover cittadino che ha decretato il successo della Losanga in mezza Europa, ha il suo asso nella manica nella versione speciale Project Runway 1.5 EDC che strizza l’occhio al mondo della moda.

Ma non solo. Con l’aggiornamento continuo delle tinte bicolori di carrozzeria, ispirate alle diciotto più famose città del mondo, e con la scelta di proporre sul mercato a 23.200 euro un’auto di fatto full optional, l’interesse verso questo modello cresce con il trascorrere del tempo, ad appena un anno e mezzo dal suo lancio.

Noi abbiamo provato proprio il 1.5 diesel dotato di cambio automatico a sei marce e doppia frizione EDC. Una tecnologia che permette al conducente di scegliere anche l’opzione dell’innesto manuale dei rapporti anche se la vettura, naturalmente, ha dato subito il meglio di sè con il selettore automatico. Il display del quadro strumenti fa da “guida” puntuale all’uso dell’EDC indicandoti, via via, gli innesti da eseguire. Funzione e visualizzazione molto utili soprattutto per chi è alle prime armi con un cambio automatico a doppia frizione.

Lungo 412 cm e largo 178 cm, spinto dal propulsore a gasolio 1.5 dci da 90 cv, colore Be-Style Paris (Bianco avorio perlato e Nero Etoilé), emissioni dichiarate di C02 di 107 g/km e consumi che si attestano sui 4,1-4,2 l/100 km, Captur Project Runway, evoluzione e sintesi, insieme, dei vecchi monovolume e dei più costosi Suv, si fa apprezzare per stile e tecnologie. Con tocchi chic sia per gli esterni (il logo «Project Runway» ben visibile sulla fiancata destra della vettura) che per gli interni (modanature e accostamenti di colori compresi).

A bordo e sotto il cofano non manca praticamente nulla. Oltre alle dotazioni base, qui troviamo, ad esempio, il cruise control, l’accensione automatica dei fari e i sensori per la pioggia (che ti lascia le mani sul volante quando entri in galleria e non solo) , il sistema di assistenza alle partenza in salita, la parking camera (utilissima nei parcheggi più difficili), «l’Extended Grip» (un avanzato sistema di controllo della trazione che consente all’auto di guadagnare aderenza anche su tracciati innevati o fangosi), varie regolazioni della guida come la funzione «Eco» per ottimizzare il risparmio di carburante.

Attivando manualmente il selettore presente sulla consolle centrale, il conducente può scegliere la trazione e l’aderenza della vettura più adatta alle circostanze: «Strada» (condizioni della carreggiata normali), «Off road attivato» (sabbia, fango, ecc), o Expert (il controllo ritorna tutto nelle mani del conducente). La lista continua con il il sistema di navigazione multimediale (mappe Europa) R-link, il climatizzatore automatico con l’Air Quality sensor, il computer di bordo, la visualizzazione della pressione degli pneumatici, le luci di servizio interne per la notte (City Night), i fari diurni a Led, gli specchietti retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, il sistema di apertura e chiusura delle porte senza chiave, i cerchi da 17” diamantati Black.

Tutto questo concorre, come verificato durante il test drive, ad elevare la percezione di tranquillità e sicurezza durante il viaggio. La guida rialzata, poi, fa la differenza in autostrada mentre lo sterzo leggero ti aiuta in città. Si è parlato molto anche del comfort interno di Captur Project Runway. E qui, oltre alla oramai famose sellerie sfoderabili «Zip Collection», lavabili con un colpo di spugna, una nota di merito va al cassetto «Easy Life Ivory», estraibile a scorrimento e illuminato, posto sotto il cruscotto lato passeggero.

Nella fattispecie, gli ingegneri e i designer di Renault hanno concepito un spazio ideale (perché non ruba spazio esterno ma contemporaneamente ne ha molto al suo interno) per riporre molto di più di occhiali e una bottiglietta d’acqua così come il bagagliaio - dalle dimensioni coerenti alle proporzioni della vettura - è efficacemente «sdoppiato» in altezza.

La sensazione finale è quella di un giusto equilibrio tra listino, dinamica (sia nel traffico urbano che sulle grandi arterie) e dotazioni. Ma con l’impressione di viaggiare su un’auto di segmento e classe superiori. Che si fa notare. Ma Captur è nato proprio con questa filosofia.

Daniele Vaninetti

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