Il commento: noi vediamo
sempre il bicchiere mezzo pieno

Monotoni o se preferite oltremodo ripetitivi come, del resto, ci accade di essere da almeno un paio di mesi: è bene continuare a sperare e, magari, dopo il meritato successo sulla Fiorentina e il concomitante pareggio del Bologna a Udine, in maniera più consistente.

Aritmetica a parte (anche se riducendosi a 2 le lunghezze dalla quartultima non è cosa da poco), ciò che ci fa ancora vedere il bicchiere mezzo pieno è la concretezza dell'intero collettivo nerazzurro in grado, puntualmente, di proporre un buon calcio. In difesa, inoltre, i nerazzurri hanno dimostrato - anche contro squadre di grande caratura come la Fiorentina - di sopperire con grande disinvoltura alle assenze di titolari del calibro di Bellini, Talamonti e Garics.

Lino Mutti, subentrato ad Antonio Conte, ha trasmesso nei giocatori consapevolezza nei propri mezzi e una confidenza alla lotta prima di allora assenti nella magior parte delle prestazioni. Insomma, a quattro turni dalla conclusione di questo tribolato campionato siamo sempre in piena bagarre per evitare quella retrocessione forse da tempo frettolosamente anticipata dai più.

Parlando in maniera specifica del match con i toscani, giunti a Bergamo non in veste da turisti, spazio doveroso a Tiribocchi che ha toccato la considerevole quota 10 con un gol in acrobazia da strappaapplausi. E menzionando i singoli, tanto di cappello all'accoppiata Guarente-Padoin che ha governato il centrocampo e al sempre positivo Valdes.

Tutto ok, allora, in proiezione futura? Andiamoci piano perché se diamo anche la classica sbirciatina al calendario le preoccuazioni tornano di colpo a tormentarci. Ma è il solito ritornello: provate a pensare con quale stato d'animo ci saremmo ritrovati se gli atalantini non avessero prevalso sull'undici degli ex Prandelli e Montolivo?
 Arturo Zambaldo

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