Mike Tyson tra i fan a Treviglio:
«Sono qui solo per divertirmi»

Mike Tyson è arrrivato a Treviglio. T-shirt nera, jeans, scarpe da ginnastica bianche e un piccolo copricapo africano sul testone da toro. Sembra che il tempo si sia fermato: a 44 anni i muscoli sono ancora d'acciaio, braccia e torace da paura.

Come lo sguardo che gli valse, tra i tanti soprannomi, The Baddest Man on The Planet, l'uomo più cattivo del pianeta. In fondo non è così se ha la pazienza di rispondere persino alle domande più banali tipo «Chi vincerà il Mondiale di calcio?» o «Cosa ne pensa del Milan?». Cosa gliene frega a lui.

Confessa pure che non gli manca il mondo della boxe. «Meglio non parlare di calcio, se no gli amici mi guardano male. Posso solo dire che mi piace Maradona, l'ho conosciuto, mi ha fatto una grande impressione».

L'età avanza e Iron Mike proprio non ne vuol più sapere di guantoni. Lo ha detto chiaro all'incontro con la stampa tenutosi nel tropicale e sudatissimo pomeriggio di venerdì al Just Cavalli Café di Milano, dove il professor Franco Ascani (presidente della Ficts, la Fédération internationale cinema, television sportifs, cui sono affiliati 103 Paesi ed è riconosciuta dal Comitato olimpico internazionale) e l'assessore allo Sport del Comune di Milano Alan Rizzi gli hanno consegnato la Ghirlande d'honneur.

La giornata di Tyson – in Italia per promuovere se stesso e i suoi programmi tra mondanità e spettacolo, qualcuno preciso altri ancora un po' vaghi – si è conclusa a Treviglio, dove ha stretto la mano al pugile bergamasco Luca Messi e al presidente regionale della Federboxe Omar Gentile e dove ha cenato (al ristorante La Piazzetta) e si è affacciato in discoteca (al Café Villino) per abbracciare i fans.

Ma perché a Treviglio. «Vado per vedere i miei ammiratori e divertirmi – gli ha risposto Tyson –. Sono due anni che non metto piede in una sala da ballo e non mi ubriaco».

Leggi tutto su L'Eco di Bergamo del 9 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA