Dilettanti: ribaltone in panchina
Dalla Prima in giù senza patentino

Dal 1° luglio 2011, ribaltone nel mondo del calcio di provincia: in Prima categoria, in Seconda e nel campionato Juniores regionale non sarà più obbligatorio, per le società, avere un allenatore munito di patentino.

Dal 1° luglio 2011, ribaltone nel mondo del calcio di provincia. Alla vigilia della prossima stagione sportiva, arriva – del tutto inattesa - la decisione presa dal Consiglio direttivo della Lega Dilettanti, presieduto da Carlo Tavecchio: in Prima categoria, in Seconda e nel campionato Juniores regionale non sarà più obbligatorio, per le società, avere un allenatore munito di patentino.

Proprio così: soltanto dalla Promozione in su le squadre dovranno essere affidate a tecnici abilitati, mentre nelle categorie inferiori - come peraltro già accade in Terza - chiunque potrà sedersi in panchina indossando i panni del mister. Si tratta di un cambio di direzione brusco e improvviso: gran parte dei programmi per l'annata a venire sono ormai stati tracciati, ma è chiaro che ora parecchie abitudini, stratificate nelle pratiche dei club e nei curricula dei trainer, sono destinate a cambiare.

Tanto per fare qualche esempio: dovendo scegliere un allenatore, o cambiarlo a stagione in corso, una società di Prima o Seconda categoria non dovrà più concentrare le sue ricerche tra le figure patentate, ma potrà tranquillamente affidarsi a chiunque ritenuto in grado di interpretare il ruolo, magari un proprio tesserato.

Intanto la categoria pare spiazzata. «Innanzitutto siamo in attesa di leggere le disposizioni ufficiali - precisa Giovanni Capoferri, presidente del gruppo di Bergamo dell'Assoallenatori - perché queste direttive, per quanto ormai indicate, necessitano di precisazioni e approfondimenti. Di sicuro, vista così, tale decisione ha tutta l'aria di un passo indietro, e non solo per la nostra associazione, quanto e soprattutto per l'intero sistema calcio».

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