Atalanta, Daniele Capelli:
«In serie A non sfigureremo»

«Sto lavorando duro, qui a Rovetta, per meritarmi un posto da titolare nel prossimo campionato di serie A. So che la concorrenza è grande». Determinato e caparbio Daniele Capelli, bergamasco doc di Grumello del Monte: proviene dal vivaio.

«Sto lavorando duro, qui a Rovetta, per meritarmi un posto da titolare nel prossimo campionato di serie A. So che la concorrenza è grande, ma cercherò di trovarmi pronto quando il mister dovrà fare le sue scelte». Determinato e caparbio Daniele Capelli, bergamasco doc di Grumello del Monte, uno dei tanti atalantini proveniente direttamente dal prolifico vivaio di Zingonia.

L'ATALANTA BEN FIGURERA' PURE IN A
«Inutile nascondere le difficoltà che incontreremo misurandoci con le squadre della massima categoria. Sono, comunque, sicuro che non sfigureremo in virtù di un gruppo coeso e da come ci stiamo preparando in questa fase del ritiro. Certe cose, credetemi, si annusano sin dai primi giorni della preparazione».

OK L'ARRIVO DI LUCCHINI
«Un difensore del suo spessore non potrà che fortificare il reparto. Del resto non si è convocati in nazionale soltanto per caso. Ben venga, dunque, un suo giocatore della sua stazza, qualità ed esperienza. Lo stesso ex sampdoriano si è già inserito nel nostro gruppo a tempo di record».

RICONQUISTATA LA FIDUCIA DA PARTE DEL MISTER
«Non posso che ringraziare Stefano Colantuono per la stima e la fiducia che mi ha accordato nella scorsa stagione sportiva impiegandomi spesso e volentieri. In effetti 5 anni or sono non ero stato utilizzato un granchè ma evidentemente non l' avrò maritato. In ogni caso anche allora il mister aveva manifestato grande rispetto nei miei confronti»

NESSUN DUBBIO SUL NOSTRO CAPITANO
«Con Cristiano condivido la camera addirittura da un lustro per cui, anche per questo, ritengo di conoscerlo in ogni sua sfumatura. Ai quattro venti mi sento di urlare che abbiamo a che fare con un campione sia dentro che fuori dal campo. Guai, perciò, possedere anche il minimo dubbio sui suoi comportamenti»

Arturo Zambaldo 

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