Tiri liberi sulla Comark
Borra l'auspicato «pivottone»

Giochiamoci la faccia: la Comark si avvale del tanto auspicato «pivottone». A conseguirne la patente è stato domenica Jacopo Borra, 21 anni, 212 centimetri d' altezza, autore sul parquet di Fabriano di una prestazione da incorniciare. Il suo score: 16 punti realizzati e 8 rimbalzi.

Giochiamoci la faccia: la Comark si avvale del tanto auspicato «pivottone». A conseguirne la patente è stato domenica Jacopo Borra, 21 anni, 212 centimetri d' altezza, autore sul parquet di Fabriano di una prestazione da incorniciare. Il suo score: 16 punti realizzati e 8 rimbalzi.

Ma c' è di più visto che la torre della Bassa ha piazzato a 12 secondi dal termine l'1 più 1 dalla lunetta che ha consentito il definitivo sorpasso vincente (71-70 il finale). Non è, comunque, solo nelle Marche che Jacopo ha fatto vedere di quale pasta sia: nelle precedenti gare casalinghe ha realizzato, con Ruvo di Puglia 10 punti e accaparrato 6 rimbalzi; con Trento 13 punti e 10 rimbalzi; con Recanati 12 punti e 8 rimbalzi.

Con statistiche del genere alzi la mano chi non scommetterebbe cifre importanti sulla sua carriera. Invece, forse non a torto, qualcuno ne dubita forte al ricordo di un rendimento a intermittenza nella passata stagione sportiva e nei rimanenti tre incontri sin qui disputati nel corrente torneo.

Noi insistiamo: non si dovrebbe rischiare a scommettere su di lui supportati dall'avallo, in tal senso, del general manager Euclide Insogna, che lo portò a Treviglio, due estati or sono, allora da poco ventenne e con scarsi minutaggi sulle spalle. E di un lungaccione come Borra la Comark era impietosamente orfana da quando il pari ruolo e completo Emanuele Rossi se ne era andato.

Avevano o meglio hanno un bel dire coloro che si ritengono i depositari del credo-baskettaro nel sostenere che nel pallone a spicchi moderno si può far meno del classico centro dalle caratteristiche proprie, ci ripetiamo, del pivottone.

Se Borra continuerà nell'auspicabile ascesa e se alla riapertura del mercato il presidente Gian Franco Testa ci regalerà un «mangiacanestri» di categoria, è ipotizzabile che la Comark da media-bassa portata (così è stata etichettata nel toto basket della vigilia) si possa trasformare in complesso da sogno o giu di lì.

Arturo Zambaldo

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