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Giovedì 01 Novembre 2012
Atalanta, dall'inferno al paradiso
in poco più di dieci giorni
Per l'Atalanta dall'inferno al paradiso nel volgere di una decina di soli giorni. Nessuna meraviglia: pure questo fa parte del bizzarro mondo del calcio.
Per l'Atalanta dall'inferno al paradiso nel volgere di una decina di soli giorni. Nessuna meraviglia: pure questo fa parte del bizzarro mondo del calcio. Prima della partita col Siena (21 ottobre) i nerazzurri, reduci da 3 sconfitte di fila, annaspavano in piena zona rossa della graduatoria. Analisi e valutazioni allarmistiche si erano sprecate: sotto accusa la squadra nel suo assieme e, in particolare, alcuni componenti. Non esente da critiche nemmeno mister Stefano Colantuono tanto che la società era stata costretta a intervenire subito per smentire ufficialmente una ferma rinnovata fiducia. Dopodichè l'inizio della svolta coincisa col Siena e i successivi 4 punti messi in cassaforte in virtù del pareggio di Pescara e del successo con il Napoli.
La classifica, adesso, ci sorride di nuovo: in 10 gare di campionato capitan Bellini e compagni hanno accumulato 12 punti (pardon 14 senza la zavorra del calcioscommesse) e la collocazione nella destra della stessa. Insomma dallo sconforto più totale che rischiava di far ulteriormente peggiorare ogni aspetto si è passati ad uno stato di palpabile, secondo noi, anche di giustificata euforia. Una metamorfosi in positivo che ha ribaltato giudizi espressi, praticamente, all'unanimità.
A smentire, almeno sinora, coloro che avevano comandato il folto plotone nell'emettere sentenze già definitive ci hanno pensato, soprattutto, nel corso della gara con il Napoli, squadra (intesa come intero collettivo) e Colantuono. All'allenatore di Anzio il grande merito per aver preparato l'insidioso match, a Zingonia, sotto il profilo mentale e tattico. In altre parole si è rivisto in campo un atteggiamento da autentica Atalanta, inteso nel più ampio senso del termine.
Obbligati a proseguire rigorosamente su questa strada è persino banale auspicarlo e sostenerlo. Messi alle spalle incubi e dubbi in serie bisogna guardare avanti ricalcando al meglio il brillante e sostanziale copione recitato la scorsa stagione allorquando con il medesimo organico, o giu di lì, e con il suo condottiero venne stabilito il record dei 52 punti da custodire nella nostra ultracentenaria storia.
Arturo Zambaldo
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