Atalanta, mancano un paio di punti
Mercato: terzino e seconda punta

Non luminarie, solo un lumicino, ma non è il caso di fare gli schizzinosi. Ci si aspettava il pranzo di Natale, ma il pareggino con l'Udinese non è un mezzo fiasco. Primo bilancio: mancano forse un paio di punti. Che voto dai al 2012 dell'Atalanta? Vota il sondaggio.

Non luminarie, solo un lumicino, ma non è il caso di fare gli schizzinosi. Ci si aspettava il pranzo di Natale, è arrivato un confetto, ma il pareggino con l'Udinese, il primo in campionato al Comunale, non è un mezzo fiasco. Tra osare a costo di rischiare e non rischiare a costo di non osare, nella ripresa l'Atalanta ha scelto la seconda via e alla fine più della sostanza rode il modo, 40 minuti di pochissimo calcio e molta fuffa. Ma tant'è.

Da qui la domanda: sono consoni i 22 punti in classifica, 24 sul campo, coi quali l'Atalanta chiude il 2012 a una giornata dal termine dell'andata? Per quanto (poco) fatto dopo la vittoria con l'Inter probabilmente sì, per quanto (molto e bene) fatto prima certamente no.

Conti alla buona alla mano, all'appello mancano 2-3 punti maldestramente lasciati nei ko contro il Genoa e il Torino e i 2 lasciati inopinatamente a Pescara in 10. Messi nel calderone col pareggino lussuoso acchiappato a Cagliari e con quel po' di stellone col Palermo e (soprattutto) il Parma, alla fine mancano presumibilmente un paio di punti, gli stessi conquistati dall'Atalanta un anno fa a fine andata.

Ma visto che oggi alla boa di metà campionato manca ancora la trasferta col Chievo (il 6 gennaio), ha ragione Colantuono ad applaudire la costanza dell'Atalanta, in viaggio a velocità di crociera sulla falsariga di un anno fa. Il punto ora sarà mantenerla, la velocità di crociera, sopravvivendo al mercato di gennaio come alla profezia dei Maya.

Neanche a dirlo, il mercato in entrata sarà figlio delle partenze, ma in ogni caso 18 partite qualcosa hanno detto sulle necessità nerazzurre. Puntelli, alternative. Innanzitutto a destra e specialmente in difesa, dove Bellini si adatta da un po' ma fatica quando deve spingere, al contrario di Raimondi, che resta un'ala trasformabile in terzino. Le altre soluzioni (Ferri, Matheu, eventualmente Lucchini) sono estemporanee. Un terzino destro di ruolo restituirebbe tutti a compiti più adeguati regalando un'alternativa a Brivio a sinistra (Bellini), in caso di partenza di Peluso.

Poi resta l'attacco. A prescindere dall'impiego di Parra, il ko di Marilungo ha tolto a Colantuono il jolly della seconda punta che segna e De Luca continua a dare l'impressione di incidere di più a gara in corso. Dunque, farebbe al caso una seconda punta di peso, con propensione all'area di rigore, per evitare di isolare Denis davanti perdurando l'eclissi di Moralez.

Anche perché, finora, tra i centrocampisti il solo Bonaventura (e troppo di rado Cigarini) si prende la briga di cercare sistematicamente la porta. Troppo poco, per non essere prevedibili. Ora è questione di tempo, soldi, e scelte. Fino al 31 gennaio ci sarà modo di rimestare nel pentolone. Nel frattempo l'augurio è che l'Atalanta faccia cantare più il campo delle sirene di mercato.

Simone Pesce

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