Dakar, ci provano in quattro
con Orobica Raid e Italtrans

Nel dubbio che le dimensioni contino, l'Orobica Raid, stavolta, ha pensato di fare le cose in grande. Ovvero passando dalle piccole PanDakar versione 2012 ai più imponenti camion Unimog, già pronti a salpare sabato 5 gennaio dalle strade polverose della periferia di Lima.

Nel dubbio che le dimensioni contino, l'Orobica Raid, stavolta, ha pensato di fare le cose in grande. Nel vero senso della parola, ovvero passando dalle piccole PanDakar versione 2012 ai certamente più imponenti camion Unimog, già pronti a salpare sabato 5 gennaio dalle strade polverose della periferia di Lima.

Dalla capitale del Perù a quella del Cile, Santiago, in quindici giorni di lotta serrata sui sentieri dell'America Latina, nella trentacinquesima edizione della Dakar, gara-leggenda che ormai ha perso per strada il prefisso Parigi e che, in effetti, non ha più a che vedere nemmeno con l'Africa, pur mantenendo intatto quell'alone di mistero e avventura che la avvolge da sempre.

Più di ottomila chilometri a mangiare polvere, più della metà dei quali di prove speciali, divisi in quattordici tappe, transitando per tre diverse nazioni (di mezzo c'è anche l'Argentina) con la bellezza di 459 concorrenti al via. Questi i numeri assoluti, ai quali abbinare quelli dei bergamaschi, che quest'anno si buttano esclusivamente sui camion: tre griffati Orobica Raid, uno Italtrans, due team già presenti dodici mesi fa.

Il primo, nel 2012, aveva tentato l'avventura con le piccole Panda, al momento in sosta restyling ai box in attesa del ritorno al prossimo giro: stavolta, invece, si passa ai chili dei Mercedes Unimog U400. Due equipaggi a puntare in alto, il terzo addetto all'assistenza: il nome di grido è quello dell'ex Formula 1 Alex Caffi, confermato nonostante il cambio di mezzo, e affiancato da Antonio Cabini e Fabio Mascalino, ma l'esperienza è tutta dalla parte di Giulio Verzelletti, patron dell'Orobica Raid e alla Dakar numero quattordici insieme a Beppe Fortuna ed Enrico Paolo Romagnoli.

Un altro dakariano doc è Marino Mutti, uomo di punta del camion di assistenza, completato da Mattia Pegoiani e Andrea Pezzotti. «L'Unimog ha già dimostrato nelle passate edizioni di essere un mezzo affidabile: la squadra è carica e non vediamo l'ora di immergerci nell'atmosfera magica del deserto», commenta Verzelletti, mister Orobica Raid.

Da un team di Telgate ad uno di San Paolo d'Argon, la distanza è di una manciata di chilometri, arrivando al Ginaf di Claudio Bellina, affiancato da Giulio Minelli e da Paulo Arici, che prende il posto di Alessandro Perico, titolare delle ultime due edizioni.

Per i camion bergamaschi, l'obiettivo principale è arrivare fino in fondo, quello più ambizioso chiudere tra i primi venti: la concorrenza è tanta, visto che i camion al via saranno ben settantacinque, con Miki Biasion come avversario di riferimento. Si parte domani, si continua fino a sabato 19, con un solo giorno di pausa, domenica 13, a San Miguel de Tucumàn, in Argentina. Tutti avanti nelle quattro categorie, camion, auto, moto e quad, con il traguardo di arrivare davanti, ma in effetti anche solo di arrivare. E con la possibilità di una nuova grande storia da raccontare.

Matteo Spini

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