Atalanta, ai consensi preferiamo i punti
A cominciare dalla trasferta di Empoli

L’Atalanta è uscita dal campo, al termine della gara con la Roma, come si diceva un tempo «a testa alta». Sì,perché sconfitta a parte, ha retto bene il confronto con i più titolati contendenti.

Non è, insomma, dispiaciuto il comportamento dei nerazzurri: gioco, dinamismo e concentrazione sono stati evidenziati per l’intera durata del piacevole match. Tre aspetti sicuramente apprezzabili che, però, non hanno portato alcun fieno in cascina. Un copione recitato, più o meno, sempre a Bergamo, nella terza di campionato, con la Fiorentina, altro team di innegabile spessore tecnico.

Pure allora piovvero consensi all’indirizzo di Stefano Colantuono e dei giocatori utilizzati sottovalutando, secondo noi, il risultato avverso. Qualcuno nel commentare la sfida, aveva ipotizzato che in virtù del buon calcio espresso l’Atalanta non avrebbe avuto problemi di nessun genere nel prosieguo del torneo. Invece, ahinoi, eccoci qui alle prese con cifre tutt’altro che rassicuranti.

La classifica urla l’esigenza di collezionare punti a più non posso o se preferite di innestare in fretta l’operazione risalita. L’esatto contrario, cioè, di adagiarci in fumosi apprezzamenti tali da poterci consolare all’idea di aver aver perso con i giallorossi di mister Garcia ma ribadiamo «a testa alta». Ci balza alla mente lo spiacevole ricordo della gestione Delio Rossi quando retrocedemmo applaudendo allenatore e squadra per lo spettacolo offerto e il loro attaccamento alla maglia.

Eh no, sarebbe un bel guai ripetere ciò che accadde in quell’annata. In altre parole ai complimenti di rito e alla poesia calcistica preferiamo, da sempre, la sostanza sinonimo di risultati effettivi raccolti sul campo. A cominciare dal prossimo impegno di domenica 30, a Empoli. In Toscana i punti in palio assumeranno un’importanza notevole: occhio, dunque, la sola gloria giriamola, eventualmente, agli altri.

Arturo Zambaldo

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