Atalanta, al bando la scaramanzia
Guardiamo avanti con ottimismo

Al diavolo la scaramanzia. L’attuale realtà impone di celebrare un’Atalanta che dispone di ogni mezzo tecnico, agonistico e mentale in grado di farci divertire in modo intenso lungo il torneo.

L’esatto contrario, cioè, di quanto offerto nella passata stagione sportiva terminata con insoddisfazione. Del resto i nerazzurri vantano, alla quinta giornata, esattamente il doppio di punti rispetto a un anno fa.

Non è di poco conto anche se sin qui il calendario ci ha teso, onestamente, una consistente mano. Ma il blitz e la prestazione di Empoli hanno confermato che il bicchiere mezzo pieno accreditato all’Atalanta, una volta ultimato il mercato estivo, aveva un senso ben definito. La stessa conferma di Edy Reja, non condivisa all’unanimità da opinionisti e supporter, sta premiando eccome.

Altro che mister settantenne con quel che, magari, segue. L’allenatore friulano dopo averci garantito la salvezza (dite poco?) al suo arrivo a Bergamo ha sprigionato nel gruppo la necessaria autostima e innovazioni tecnico-tattiche ad hoc. In tal modo gli atalantini stanno orgogliosamente sventolando un bottino di otto punti e la nona posizione in classifica appaiati a una Roma dalle ambizioni da scudetto.

Ed esistono i presupposti affinchè non si tratti di uno sporadico periodo. L’organico è l’espressione di un mix qualità-agonismo di certificabile affidabilità. Anche se siamo all’inizio del percorso ci pare riduttivo guardare in modo ossessivo la zona a rischio. Lasciamo, cioè, ad altri inquietudini di questo genere. Al tempo stesso aspettiamo, però, ad innescare subito i sogni. Certo, la tentazione di alzare la classica asticella potrebbe esserci in virtù del fondato bottino meritatamente conquistato.

Arturo Zambaldo

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