È stata un’Atalanta da applausi
Gioco e motivazioni, super partita

La lanciatissima e motivatissima Lazio (in classifica sta contendendo ai cugini giallorossi il secondo posto) è stata bloccata dall’Atalanta edizione turbo. E se i nerazzurri avessero vinto l’avrebbero, tra l’altro, meritato.

Del resto, l’Atalanta ha condotto nel punteggio sino a un quarto d’ora dal termine dando, per di più, del filo da torcere, in quantità industriale, agli accreditati avversari. È il caso di sottolineare subito che a procurare il dispiacere al laziale Marchetti è stato proprio l’ex di turno, Beppe Biava.

Bene, il trentottenne difensore centrale, bergamasco doc di Cenate Sotto, ha trafitto la porta romana con una incornata, degno del suo repertorio. Inoltre ha giganteggiato pure nel reparto arretrato. Ma gol a parte del nostro generoso granatiere, insistiamo sulla prestazione dei nerazzurri, di sicuro, una delle migliori del campionato. Elogi, di conseguenza, a Edy Reja che ha confermato di aver rivitalizzato il collettivo.

Così con la fiducia nei propri mezzi è rispuntata di colpo la condizione fisica all’insegna del «corpore sano in mente sana». Ma anche il gioco è ricomparso a vista d’occhio con schemi che finalmente partono dal centrocampo fino a concludersi in fase offensiva. Insomma, una escalation graduale che fa sperare nelle rimanenti quattro gare da ancora da disputare.

Con i supporter allo stadio che hanno apprezzato la performance atalantina per tutta la durata della partita. In conclusione, la suddivisione della posta in palio ci potrebbe stare addirittura stretta. Del resto, da riconoscere sì all’undici allenato da Pioli il palo colpito all’inizio della sfida ma, poi, Marchetti ha dovuto compiere un paio di interventi prodigiosi per difendere la propria porta. Se domenica prossima a Palermo rivedremo in campo la stessa Atalanta potrebbe scapparci anche il colpaccio.

Arturo Zambaldo

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