Pennetta regina di New York
Batte la Vinci e annuncia: «Mi ritiro»

È Flavia Pennetta la regina di New York: nel derby italiano della finale degli Us Open, la brindisina numero 26 al mondo ha piegato in due set Roberta Vinci, sua grande amica, in due set, 7-6 (7-4), 6-2.

La Pennetta era favorita e ha confermato le attese, anche se nel primo tempo ha dovuto soffrire per piegare al tie break (7-6, 7-4) la tarantina. Nel secondo set Flavia è scappata via (4-0), la Vinci ha tentato di reagire conquistando due game ma si è dovuta arrendere per 6-2. Il titolo va dunque alla Pennetta, ma la Vinci può consolarsi per aver realizzato la storica impresa di aver eliminato in semifinale il mostro sacro Serena Williams che rincorreva il sogno del Grande Slam. Nell’intervista prima della premiazione, Flavia - 33 anni - ha annunciato che è stato il suo ultimo Us Open: si ritirerà probabilmente a fine anno. Intanto balzerà a numero 8 del mondo.

Soltanto una donna, Francesca Schiavone nel 2010, aveva vinto un torneo del Grande Slam, a Parigi, mentre in campo maschile l’impresa è riuscita, sempre sulla terra rossa parigina, a Nicola Pietrangeli (1959 e 1960) e ad Adriano Panatta (1976).

Un vero e proprio blitz quello di Matteo Renzi che - scatenando moltissime polemiche - ha deciso improvvisamente di imbarcarsi per New York per non mancare la storica finale tutta italiana tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci, agli Us Open. E proprio di "giornata storica” ha parlato il premier arrivando a Flushing Meadows, sotto un cielo che minacciava la pioggia. Agli organizzatori che lo hanno accolto ha parlato di «un grande giorno per gli italiani», esprimendo orgoglio per le due meravigliose ragazze che hanno conquistato l'America, arrivando in finale battendo le due giocatrici più forti del mondo.

Rinunciando alla visita prevista alla Fiera del Levante Renzi, accompagnato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, dall'ambasciatore d'Italia a Washington, Claudio Bisognero, e dal console generale di New York, Natalia Quintavalle, si è presentato in tribuna molto prima dell'inzio dell'incontro, e si è subito calato nei panni del tifoso: un selfie con alcuni bambini, alcune battute con uno spettatore con la maglia azzurra, saluti e pollice alzato verso i tanti che tra il pubblico lo hanno riconosciuto. E poi un lunghissimo applauso all'ingresso delle due «eroine» di Puglia.

Durante la gara Renzi le ha applaudito, le ha incitate. Non ha preso ovviamente parte per l'una o per l'altra. Lo stadio alla fine si è riempito, e tante sono state le star del mondo dello spettacolo e dello sport presenti, da Robert Redford a Michael Douglas. Renzi le ha osservate curioso scorrere sui maxischermi e ogni tanto ha chiesto lumi su quale personaggio stessero inquadrando. Si è fatto più serio solo ogni tanto, quando tra un gioco e l'altro spesso guardava il telefonino. La spina con Roma era impossibile da staccare, anche se ci sono sei ore di differenza di fuso orario. Ma è stata comunque una giornata storica. Una vittoria per l'Italia intera.

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