Per i 60 anni Gasp riavvolge il nastro
«Dai Atalanta, torna all’inizio»

Su L’Eco di Bergamo una lunga intervista all’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini. «Martedì con la Juventus “la” partita. Ma vedo cambiato il progetto iniziale del presidente».

Voleva essere l’intervista per i suoi 60 anni, è diventata il manifesto programmatico del suo stile Atalanta, l’occasione per definire la gerarchia degli obiettivi immediati e l’espressione di un disaccordo sulle strategie future. Gian Piero Gasperini è netto persino parlando del compleanno: «Grazie per gli auguri, ma i 60 mi fanno male. Certo, li festeggio. Ma felice no. Ho così tanti appuntamenti che venerdì ne avrò 65 di anni! E sempre a tavola, è rimasto l’unico modo per stare insieme...».

Dopo le dichiarazioni sull’importante semifinale di Coppa Italia di settimana prossima contro la Juventus, di cui trovate la versione integrale in edicola, Gasperini si sofferma sul futuro della «sua» Atalanta. «Io sono qui perché un anno fa ho sposato il progetto di Antonio Percassi. Mi sono letteralmente tuffato nelle sue idee».

E secondo lei qualcosa è cambiato? «Io rimango se posso realizzare i desideri del presidente. Ma se le strategie cambiano, allora non ha senso restare. E il progetto di Antonio Percassi diceva: 3 o 4 big e dentro i ragazzi del vivaio. Adesso non è così. E io non posso condividere».

Scusi ma l’Atalanta non è forte? «Quest’Atalanta è molto forte, non ci sono dubbi».

Quindi la società ha lavorato bene. «Ma mi guardo intorno e vedo un mercato sottotono rispetto alla squadra. E non vedo lo scenario di un anno fa, nonostante il club in estate abbia fatto grandi investimenti».

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