Raimondi: «Dobbiamo aiutare Denis
Ci vuole un’Atalanta che combatte»

Vuole un’Atalanta brutta, sporca e cattiva. Per il futuro (a giugno va in scadenza) si fida dei Percassi: «Il rapporto c’è, ne abbiamo già parlato e di loro mi fido» . E di quest’avvio di campionato dice, pacatamente: «Personalmente resto convinto che meritavo di giocare di più, ma non contesterò mai le scelte del mister».

Le va riconosciuto che lo sta dimostrando: nelle ultime 4 giornate le sue prime tre gare da titolare, ha servito due assist e colpito un palo. «E quel palo di Sassuolo poteva essere il gol della svolta, perché se quella palla fosse entrata, quella partita l’avremmo vinta. Sì, quel palo mi sta proprio sullo stomaco. Almeno quanto questa partita persa con la Roma».

L’Atalanta meritava il pareggio. «No, no, il pareggio ci sarebbe stato stretto. La Roma ha vinto facendo due tiri in porta, noi ci siamo fermati alla traversa».

Maxi trequartista e Raimondi esterno destro alto nel 4-4-1-1. «Come sabato. Com’è nella storia recente dell’Atalanta. Il filo conduttore delle tre salvezze in A. Quello è il modo di giocare che conosciamo meglio, il nostro Dna. Però decide il mister, sia chiaro»

Intanto però la classifica si va complicando. E non si segna. «Cinque gol in 12 gare sono pochi, se non miglioriamo arriveranno i guai, lo so. Dobbiamo aiutare di più German, è chiaro. E adesso il suo di certo è diventato anche un problema psicologico, succede sempre alle punte che non segnano».

Servirà fare mercato. «Non ditelo a me, faccio il calciatore, non il direttore tecnico. Io posso dire che per uscire da uan situazione più difficile del previsto adesso dobbiamo cambiare registro. Dobbiamo tornare a essere l’Atalanta e combattere».

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