Reja: «Siamo in grande salute
Ci vuole più concretezza in trasferta»

È un Edy Reja agguerrito quello che presenta in conferenza stampa la delicata sfida di sabato sera (ore 20,45) a San Siro contro il Milan. «Siamo in grande forma». Ma il tecnico friulano non rivela nulla sullo schieramento nerazzurro.

Bocca cucita sulla formazione anti-Milan, ma Reja comunque ha confermato che punterà ancora sul 4-3-3, magari in versione più coperta, ma l’allenatore nerazzurro non snaturerà l’identità della squadra bergamasca cambiando il modulo. Dramè e Paletta sono comunque recuperati e giocheranno, mentre c’è un dubbio su Toloi: «Vedremo, ha accusato un po’ l’errore di Bologna, ma si è scusato con la squadra prendendosi tutte le responsabilità».

Reja parla del Milan che dovrà rinunciare a Bonaventura e lo sostituirà probabilmente con Honda come esterno d’attacco: «È brutto dirlo perché Bonaventura è cresciuto a Bergamo, ma è meglio per noi che non ci sia. Attenzione però a Honda che io avevo cercato quando ero alla Lazio. Si tratta di un giocatore tecnico e pericoloso».

Sui rossoneri e sulle possibilità dell’Atalanta Reja dice: «Stanno attraversando il loro miglior momento, anche sul piano psicologico. Le cene di Mihajlovic? Anche noi abbiamo organizzato momenti insieme, ma quelli del Milan hanno maggior risalto. Mihajlovic è comunque uno giusto, segue le sue convinzioni e non guarda in faccia a nessuno. Il Milan è forte, ma noi siamo in un momento di grande salute. La partita contro la Lazio è stata quella che ci ha costretto al massimo sforzo fisico e a Bologna ne abbiamo risentito, ma abbiamo avuto una settimana per recuperare».

Quanto ai problemi fuori casa l’allenatore dei bergamaschi sottolinea: «In trasferta dobbiamo tornare a essere quelli dello scorso anno, dobbiamo continuare il nostro processo di crescita, soprattutto sul piano della tenuta mentale, e dobbiamo giocare con maggiore concretezza. Sto ancora pensando a quello che è successo nel secondo tempo a Bologna. Mi auguro non capiti più: ho visto troppi errori».

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