«Un anno da Leicester, che sogno»
La favola inglese fa sperare gli atalantini

«Voglio un anno da Leicester prima di morire». Non c’è espressione migliore per sintetizzare il sentimento sognante dei tifosi atalantini che hanno ammirato l’impresa dei Leicester in Inghilterra. L’ha coniata l’avvocato Federico Pedersoli, sfegatato sostenitore nerazzurro, sintonizzato come tutti gli appassionati di calcio bergamaschi sulle frequenze della storica impresa dei Foxes.

L’incredibile traguardo centrato da Claudio Ranieri autorizza tutti a sognare: se ce l’ha fatta il Leicester, non certo una squadra di prima fascia, ce la possono fare tutti. Basta essere una squadra vera, formata da giocatori affamati e guidata da un tecnico che non ha nulla da perdere. In Italia negli ultimi anni nessuna delle “provinciali” è riuscita a scrivere nemmeno le prime righe di una favola simile a quella del Leicester. L’Udinese qualche anno fa, il Chievo, ma senza arrivare mai in fondo.

L’Atalanta poi non ne parliamo, costretta sempre a soffrire per raggiungere la salvezza. Riuscirà mai a vivere «un anno da Leicester»? Con il portafoglio attualmente a disposizione delle società italiane, Atalanta compresa, sarà molto difficile. Basti pensare che nell’ultima sessione di calciomercato il presidente dei Foxes Srivaddhanaprabha ha speso circa 50 milioni di euro per comprare Shinji Okazaki, N’Golo Kanté, Jordan Veretout, l’ex atalantino Yohan Benalouane, Gokhan Inler, Robert Huth, Christian Fuchs. Insomma, in Italia il Leicester non sarebbe una “piccola” come in Inghilterra, dove si investono ancora cifre astronomiche per acquistare i calciatori. Sognare, però, non costa nulla.

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