«Vogliamo Biava al Mondiale»
Piace la petizione per il bergamasco

«Vogliamo Beppone Biava al Mondiale» è l’urlo che si è alzato dalla capitale con una petizione nata forse per scherzo a Genzano dopo il pareggio con la Juve e che nel giro di una manciata di giorni ha già raccolto migliaia di firme, da tutta Italia e persino dai laziali all’estero.

Non twitta, non si fa la cresta e di rado finisce sui giornali. Era successo giusto qualche anno fa solo per un incredibile gol di tacco alla Reggina, che ha fatto più clamore delle tante volte in cui non ha fatto toccare palla all’attaccante di turno. Eppure, o forse anche e soprattutto per questo, per lui - bergamasco, di Cenate Sotto - ora si è mobilitata mezza Roma. Quella biancoceleste.

«Vogliamo Beppone Biava al Mondiale» è l’urlo che si è alzato dalla capitale con una petizione nata forse per scherzo a Genzano dopo il pareggio con la Juve e che nel giro di una manciata di giorni ha già raccolto migliaia di firme, da tutta Italia e persino dai laziali all’estero.

Una petizione vera e propria da recapitare al ct Prandelli. Ma più dell’iniziativa in sé, sono le motivazioni che riempiono di orgoglio e fotografano al meglio l’uomo-Biava e come, lui bergamasco schivo e riservato, sia riuscito a entrare nei cuori dei tifosi romani. Indicato come «esempio e modello per i giovani» perché non è sposato con una velina e non va in discoteca, soprattutto perché «con impegno, abnegazione e tanto allenamento è riuscito a essere uno dei migliori difensori della serie A».

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