La funicolare di San Vigilio nel 1925
Una salita fino al «tetto» della città

Un altro scatto affascinante dal prezioso archivio di Storylab. Siamo nel 1925 e la stazione che vedete è quella della funicolare che da Città Alta porta al colle di San Vigilio e alle sue bellezze.

Atmosfere d’altri tempi in questo scatto del 1925 apparso su Storylab e tratto dall’Archivio Lucchetti. Si vede l’edificio della stazione inferiore della funicolare di San Vigilio, la seconda funicolare di Bergamo, che da Porta Sant’Alessandro (dove si trova l’edificio che vedete nella foto) sale fino al colle di San Vigilio. Arrivare in cima è come salire sul «tetto» di Bergamo: è infatti il punto più alto della città, dove si possono ammirare panorami mozzafiato e fare passeggiate nel verde del Parco dei Colli.

Questa funicolare fu inaugurata il 27 agosto del 1912, è dunque più «giovane» dell’impianto principale che dalla città bassa porta a piazza Mercato delle Scarpe, aperto nel 1887. A ideare la funicolare di San Vigilio fu uno tra i maggiori ingegneri italiani dell’epoca, Alessandro Ferretti. Copre una lunghezza di 630 metri e un dislivello di 90, con una pendenza tra il 10% e il 22%. La parte meccanica fu realizzata dalla Société des Usines L. de Roll di Berna, mentre le carrozze originarie furono costruite dalla Fervet (Fabbricazione e Riparazione Vagoni e Tramway), azienda nata a Bergamo nel 1907 e divenuta in breve tempo una delle maggiori fabbriche meccaniche nazionali.

Nel 1918 la gestione della funicolare di San Vigilio passò all’azienda municipalizzata, fino al 1976, alla scadenza della concessione governativa. Nel 1987 la funicolare (che tra l’altro nel 1983 subì gravi danni in seguito a un incendio nella stazione superiore) fu sottoposta a una serie di lavori di riqualificazione: in particolare, le due carrozze che potevano ospitare fino a 32 persone ciascuna sono sostituite da una sola in grado di trasportare complessivamente 55 persone. Soppresso il tratto di sdoppiamento della via di corsa. Oggi la funicolare è gestita da Atb. Ed ecco qui di seguito il confronto fotografico tra la stazione del 1925 e quella di oggi, nello scatto nel nostro Beppe Bedolis.

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