Via Mai, la porta del centro
e i segni della modernità

Una delle prime zone della città ad accogliere architetture moderne nel secondo dopoguerra.

La sola possibilità di riconoscere questo angolo della Bergamo dei tempi andati, pubblicata su Storylab, è prestare molta molta attenzione ai dettagli. Per esempio all’angolo destro, dove si intravedono insegne sì storiche, ma ancora attuali, come quella di Mologni. Quindi quella zona, nella foto pubblicata da Giuliano Rizzi, è piazza Sant’Anna, e procedendo a ritroso lungo la strada, siamo all’inizio di via Angelo Mai. Solo che il panorama è cambiato, radicalmente. Passate il cursore sulla fotografia e vedrete come.

Eccoci ai giorni nostri, ora c’è un edificio dai tratti architettonici di inizio anni ’60, quando molte parti della città conobbero un intenso sviluppo edilizio che cancellò vecchie case come quella della foto in bianco e nero. Il negozio di lampadari, una presenza storica come la banca: in mezzo la galleria pedonale che conduce in piazza Sant’Anna e all’omonimo teatro. Una sorta di passaggio virtuale (e non) tra la Bergamo del passato e quella del secondo dopoguerra, con sullo sfondo quella piazza Sant’Anna quasi parigina nei suoi immutevoli tratti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA