Brexit, Londra accelera
Da metà marzo stop a cittadini Ue?

Il 15 marzo parte il negoziato e la libera circolazione potrebbe fermarsi subito. Ma quali sarebbero le conseguenze? Indiscrezioni dei tabloid inglesi. La Scozia scettica vorrebbe tornare alle urne e pensa alla secessione.

Fra due settimane i cittadini dell’Unione Europea potrebbero perdere la libertà di viaggiare nel Regno Unito. La fonte sono alcuni tabloid britannici che hanno anticipato la data in cui potrebbe verosimilmente iniziare tutto il processo di uscita: si tratterebbe del 15 marzo, data che si vocifera Theresa May avrebbe scelto per invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, ovvero l’inizio negoziati destinati a durare due anni, sull’uscita di Londra da Bruxelles. Le voci hanno scatenato il panico ma non è la sola conseguenza che scaturirebbe dalla Brexit, l’altra è quella di una possibile scissione della Scozia che è sempre stata contraria alla decisione presa da Dowing Street. La Scozia potrebbe chiedere un referendum per la secessione dal Regno Unito.

Cosa accadrebbe a quel punto non è chiaro. Italiani, francesi, tedeschi, polacchi, verrebbero fermati alla frontiera, appena sbarcati dall’aereo, per sapere se hanno un contratto di lavoro? Gli studenti europei potranno continuare a venire a studiare nelle università del regno? E se un italiano da lungo tempo residente in Inghilterra andrà a passare un week-end sul continente, come potrà dimostrare il suo status al ritorno, per evitare di essere fermato? Una ricetta per il caos. Comprensibilmente, in giornata un portavoce di Downing street ha smentito le voci riportate in proposito dal Daily Telegraph e da altri giornali.

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