Covid, i Comuni bergamaschi senza contagi sono 145: il 59,7%

Il monitoraggio dell’Ats di Bergamo per la settimana 25-31 agosto. «La dimensione statistica dei nuovi casi su base comunale e il tasso di incidenza per 1.000 abitanti evidenziano una lievissima crescita della curva epidemica».

La dimensione statistica dei nuovi casi su base comunale ed il relativo tasso di incidenza per 1.000 abitanti per la settimana 25-31 agosto 2021 «evidenziano una lievissima crescita della curva epidemica». È quanto si legge nel monitoraggio settimanale dell’Ats di Bergamo. L’aumento dei nuovi casi nei 7 giorni, rispetto alla settimana precedente, è pari a 37 (-13 la settimana precedente, -42 due settimane fa, +3 tre settimane fa, +93 quattro settimane fa), con incremento percentuale pari al 16% (-5% la scorsa settimana, -14% due settimane fa; +1% tre settimane fa e + 47% un mese fa). La media giornaliera dei casi incidenti è pari a 40, contro i 34 della scorsa settimana (36 due settimane fa, 42 di tre e quattro settimane). «Il valore di incidenza complessivo settimanale a livello provinciale sale lievemente – si legge nel report – ed è pari a 25 nuovi casi per 100.000 abitanti nel periodo in osservazione, rispetto ai valori di 21 della scorsa settimana, 23 delle due settimane precedenti, 26 di tre settimane fa e i 26 di quattro settimane or sono. Il numero di Comuni con zero casi incidenti è pari a 145 (59.7% dei comuni) , con variazioni minime nelle ultime quattro settimane (dal 59% al 60%). Anche nella settimana osservata nessun Ambito Territoriale risulta «Covid-free».

«Il quadro epidemico, in sintesi, si mantiene ancora su contenuti livelli di criticità, dovuti anche agli elevati livelli di copertura vaccinale , anche se la settimana in studio evidenzia, come detto, un moderatissimo accenno incrementale della curva epidemica», si legge nel report.

«Come richiama l’Istituto Superiore di sanità nell’ultimo Report di monitoraggio - sottolinea l’Ats – la circolazione della variante delta è ormai prevalente in Italia . Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed appare associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in Paesi con alta copertura vaccinale. È quindi fondamentale continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini, per realizzare il contenimento dei casi di nuovo contagio, così come è indispensabile mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare i comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale». «Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione – aggiunge – rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità».

I livelli di copertura vaccinale a livello provinciale «sono alti, grazie allo sforzo, come più volte si è ribadito, di tutti gli attori del sistema sanitario, sociosanitario e sociale del territorio bergamasco e agli alti livelli di responsabilità dei cittadini» . L’ultima valutazione di copertura complessiva (dato aggiornato al 29 agosto 2021) evidenzia, infatti, come il 79,1% della popolazione dai 12 anni in su (popolazione target) si sia sottoposta ad almeno la prima dose di vaccino ed il 69.7% abbia completato il ciclo vaccinale (prima e seconda dose). «Tuttavia, lo sforzo prodotto non è sufficiente per garantire una situazione scevra da rischi di un nuovo innalzamento della curva. Ribadiamo con forza che la copertura reale si ottiene solo quando il ciclo vaccinale è completo sui singoli soggetti (1 a + 2 a dose)».

«Si impone dunque la necessità di porre rinnovata attenzione – conclude l’Ats – anche alla luce delle prossime riaperture delle attività produttive e delle attività didattiche . Ribadiamo nuovamente, pertanto, oltre alla fondamentale rilevanza di completare i cicli vaccinali, l’importanza di mantenere elevata l’attenzione sulla necessità di rispettare - e far rispettare - rigorosamente tutte le norme previste, in particolare sul distanziamento sociale e sull’utilizzo dei mezzi di protezione individuale (mascherina chirurgica, lavaggio delle mani, etc.), in famiglia e nelle situazioni extra-famigliari, per quanto è correlabile ai trasporti ed ai luoghi pubblici, nonché ad altre situazioni in cui aumenta il rischio di contagio (mense, bar, ristoranti, negozi, etc.)».

Su L’Eco di Bergamo in edicola giovedì 2 settembre l’analisi Comune per Comune.

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