Crac banche venete, arriva il rimborso
Centinaia i bergamaschi nella «rete»

Molti i bergamaschi che hanno perso soldi nel dissesto finanziario delle banche venete. Adiconsum soddisfatta dell’accordo.

È stato raggiunto un accordo con Banca Intesa- San Paolo mettere a disposizione un plafond di 100 milioni di euro per le famiglie più disagiate che hanno perso parte dei loro risparmi investiti nelle azioni delle ex banche venete, Veneto Banca e Popolare di Vicenza. «I criteri sono molto ristretti – dichiara Mina Busi, presidente dell’associazione consumatori della CISL orobica -, ma è un primo e positivo passo storico di riconoscimento ai piccoli risparmiatori beffati da gestioni “allegre” le cui responsabilità andranno perseguite. Non era mai successo che una banca proponesse una azione di ristoro sociale verso azionisti per una situazione su cui la responsabilità non può certo ricadere su Intesa».

Anche Bergamo ha pagato il suo conto alla vicenda, con centinaia di correntisti rimasti con il classico pugno di mosche in mano, e le vittime sono soprattutto pensionati, con un età superiore anche agli 80 anni. In cosa consiste la proposta? L’iniziativa prevede “erogazioni in più tranches nell’arco di 5 anni ed è destinata ai clienti con un reddito annuo lordo non superiore a 30.000 euro e con un patrimonio mobiliare massimo di 15.000 euro (senza comprendere l’investimento effettuato in azioni delle ex banche venete), ed è subordinata al mantenimento di una relazione di clientela con il Gruppo.

Un elemento preferenziale sarà costituito da gravi situazioni personali di difficoltà. I clienti azionisti delle ex banche venete che hanno i requisiti potranno presentare domanda di adesione all’iniziativa dall’1 marzo al 31 maggio 2018 presso la propria filiale o una delle altre filiali selezionate dal Gruppo Intesa Sanpaolo e le erogazioni saranno effettuate mediante l’assegnazione di strumenti finanziari. «Auspichiamo in prosieguo un confronto con l’Istituto per un ampliamento del plafond e per la definizione di criteri, requisiti e modalità di accesso – conclude Busi. ADICONSUM auspica inoltre di poter intervenire congiuntamente nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per offrire ristoro ad una platea di famiglie più ampia attraverso il Fondo Conti dormienti, che interviene anche nel caso di truffe acclarate».

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