Fai, hai votato il tuo sito del cuore?
C’è anche il Santuario della Cornabusa

C’è anche il Santuario della Cornabusa tra i luoghi del Fai, luoghi del cuore. Perciò da proteggere, custodire, ma anche valorizzare.

Il Fai lo fa da anni – si è giunti alla 9a edizione –, iniziativa che va a costruire «una mappa variegata e sorprendente dei siti per noi speciali perché legati alla nostra identità e memoria». Dal 30 maggio al 30 novembre, attraverso il portale www.iluoghidelcuore.it, sarà possibile proporre e votare luoghi della natura, i borghi e i monumenti da preservare. Il progetto è sostenuto da Intesa Sanpaolo.

Anche Bergamo è ben rappresentata, sia città che provincia. «L’iniziativa mette insieme tutti i luoghi del cuore proposti al Fai: vogliamo promuovere e valorizzare questi siti, facendoli conoscere e rendendoli un bene per l’intera comunità. Tutti possono promuovere un luogo», ha spiegato ieri Claudio Cecchinelli, capo delegazione del Fai Bergamo, nella conferenza che ha declinato in chiave orobica il «concorso». Testimonial d’eccezione di questa edizione – e in particolare di un luogo bergamaschissimo – è Alessio Boni, noto attore di Sarnico, che ha dato la propria «preferenza» all’ex carcere di Sant’Agata in Città Alta, un tempo monastero e poi casa di reclusione (è rimasto attivo fino all’apertura del carcere di via Gleno, nel 1977).

Le proposte per i nuovi luoghi del cuore non mancano. Oltre a Sant’Agata e al Santuario della Cornabusa a Sant’Omobono Terme che sta scalando la classifica, c’è la basilica di Santa Giulia, a Bonate Sotto, esempio eccellente di architettura romanica, oppure ancora la Fucina di Teveno di Vilminore di Scalve, testimonianza di archeologia industriale già inserita nel «censimento» del 2016 (con ottimi risultati) negli anni scorsi. Tutti possono proporne uno, dunque l’elenco è destinato a crescere di settimana in settimana.

Ogni clic, ogni voto, può portare un aiuto prezioso. Al termine di ogni «concorso», il Fai e Intesa Sanpaolo mettono a disposizione un budget di 400 mila euro: una parte consistente è dedicata ai tre luoghi più votati, mentre la restante parte è ripartita attraverso un bando che ricomprende gli altri siti che hanno ricevuto un numero consistente di voti. Negli anni, sono stati 92 i luoghi dell’arte e della natura che hanno beneficiato dei finanziamenti, sparsi in 17 regioni: tra questi ci sono stati anche il convento di San Nicola ad Almenno San Salvatore e il mulino «Maurizio Gervasoni» a Roncobello. Aiuti concreti, per luoghi meravigliosi che raccontano la storia bergamasca, a portata di clic.

© RIPRODUZIONE RISERVATA