Febbraio così caldo che è già primavera
5°C più della media, e ancora non piove

Temperature fino a 15 gradi, 5/6 in più della media del mese. L’inverno: ma chi l’ha visto? L’esperto: evidenti gli effetti del riscaldamento globale.

È una primavera in anticipo. O un autunno che non è ancora finito. Perché quest’anno l’inverno sembra proprio non essersi fatto vedere. E dopo un gennaio piuttosto mite, con diversi episodi di Föhn che hanno portato per alcune ore le temperature a toccare anche i 18 gradi (come era già avvenuto la vigilia di Natale), in questi ultimi giorni la colonnina di mercurio ha raggiunto i 15 gradi. Giornate insolitamente calde considerato che la media storica del periodo è di circa 5/6 gradi in meno. Inoltre non è piovuto e non accenna a farlo. Una tendenza, che assicura Paolo Corazzon, meteorologo di 3bmeteo.com, è destinata a proseguire: «Fino a fine mese e inizio marzo temperature sempre più calde, fino a 18-20 gradi. Zero precipitazioni».

Il rialzo più consistente, sul fronte delle temperature massime, ha avuto inizio tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Dopo i 9 gradi del 28 gennaio e gli 8 del giorno successivo, si è passati agli 11 del 4 e 5 febbraio. Temperature che sono aumentate fino ai 13, 14 e 15 gradi tra il 12 e il 15 febbraio. Secondo la serie storica (che copre il trentennio tra 1981 e 2010) nel mese di febbraio la media dovrebbe fermarsi a 9 gradi. «Valori diurni di molto al di sopra della norma – evidenzia Corazzon – certamente non tipiche dell’inverno, bensì più simili ai mesi primaverili. Solo la temperatura minima è ancora attorno allo zero e quelle notturne hanno mantenuto caratteristiche invernali. Rimarremo su questi valori sia nel corso della settimana entrante sia la prossima. Se nei giorni a venire si fermeranno sui 15 e 16 gradi, da inizio marzo arriveremo anche a 18-20 gradi in Lombardia, ma anche in Piemonte».

«Da inizio febbraio – spiega Corazzon – ma anche già da fine gennaio la circolazione su mediterraneo ed Europa non è stata a favore di precipitazioni per il Nord d’Italia, per questa ragione da tempo non abbiamo piogge significative e così sarà anche per i prossimi giorni». Questa tendenza è confermata: «Fino a inizio marzo resterà sull’Europa centro occidentale l’alta pressione che bloccherà nuove perturbazioni, quindi ci aspettiamo ancora 15 giorni senza grandi sistemi nuvolosi». E la neve? «Dopo il passaggio di una forte perturbazione a fine gennaio che ha portato neve sull’arco alpino anche di 80-100 centimetri, non dovrebbero esserci altri episodi simili. È stata l’unica nevicata sul nord d’Italia e Alpi in tutto l’inverno». Con il rialzo delle temperature questa unica neve potrebbe sparire: «Non ci sono da temere slavine o valanghe perché il manto nevoso ormai si è assestato - dichiara l’esperto - ma sicuramente per gli sciatori non sarà il massimo. Nel pomeriggio le temperature scioglieranno la neve e non abbiamo la certezza per poter dire se a marzo si riuscirà a sciare ancora».

Quest’anno, dunque, l’inverno sembra non essersi nemmeno visto, ricordando anche i cinque episodi di Föhn, il vento caldo che è soffiato sul Nord d’Italia: la giornata più calda è stata la vigilia di Natale con una massima che è arrivata a 18 gradi, all’Epifania si è attestata tra i 15 e i 16 gradi, a Capodanno toccati i 14 gradi e il 14 gennaio di nuovo la colonnina di mercurio è tornata sui 15 gradi. «Questo inverno è stato particolare – spiega il meteorologo –: in molte zone d’Europa, al di là delle Alpi, ha portato temperature gelide e neve anche per 4-5 metri. Ma per il versante italiano, soprattutto al Nord e regioni tirreniche, è stato mite». Ciò è da inserire «nell’ambito dei cambiamenti climatici e degli effetti del riscaldamento globale che sta interessando l’Italia. Siamo destinati ad avere inverni sempre meno rigidi e con poche perturbazioni.

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