Morte di parto ad Alzano
Arrivati gli ispettori ministeriali

Sono arrivati nelle scorse ore all’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano gli ispettori del ministero della Salute per far luce sulla drammatica morte di Robertine Guira, la mamma di 36 anni deceduta martedì di settimana scorsa all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dopo aver dato alla luce la sua terzogenita senza vita nella sala parto dell’ospedale di Alzano Lombardo.

La task force - che ha raccolto le testimonianze di medici e personale dell’ospedale - è stata voluta e istituita dal ministro della Salute Roberto Speranza proprio per chiarire i contorni dell’accaduto. Sull’episodio è aperto un fascicolo dalla Procura di Bergamo, con l’iscrizione da parte del sostituto procuratore Carmen Pugliese di 20 persone, tra medici e infermieri, 11 dell’ospedale di Alzano e 9 dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. La stessa Procura ha anche disposto le autopsie sui corpi di mamma e figlia: gli esami autoptici saranno eseguiti lunedì mattina all’obitorio del Papa Giovanni, dall’anatomopatologo Luca Tajana, dell’Istituto di medicina legale di Pavia, che sarà affiancato dall’ostetrico Guido Bertorello.

La gravidanza di Robertine Guira non aveva presentato alcun problema e la donna sarebbe stata sottoposta a un parto naturale, dopo aver dato alla luce le due prime bimbe, di 11 e 7 anni, rispettivamente con il parto naturale e il cesareo. Quando la situazione è precipitata, è stata sottoposta a un cesareo d’urgenza, ma non è bastato a salvare nessuna delle due.

Massima collaborazione anche da parte della Commissione dell’Agenzia di Tutela della Salute. La Commissione Ats Bergamo – presieduta dal direttore sanitario Carlo Alberto Tersalvi – ha partecipato mercoledì 25 settembre ai lavori della Commissione giunta da Roma. Da parte sua la Commissione Ats Bergamo, insediatasi su indicazione di Regione Lombardia, procederà nei prossimi giorni all’analisi dei documenti richiesti alle due strutture ospedaliere del territorio coinvolte nella dolorosa e tragica vicenda.

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