Non erano vestiti da sposa griffati
Scoperto sito di abiti contraffatti

Compravano abiti pensandoli griffati e provenienti dalle migliori sartorie del made in Italy. Invece erano realizzati in Cina. A Bergamo oscurato «www.readybrides.com», adibito alla commercializzazione online di abiti nuziali recanti marchi di noti brand del settore, in violazione di diritti di privativa industriale.

Il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bergamo, in collaborazione con il Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche del Corpo, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Procuratore della Repubblica di Bergamo Meroni, con il quale è stato disposto l’oscuramento, su tutto il territorio nazionale, del sito internet denominato «www.readybrides.com» adibito alla commercializzazione online di abiti nuziali recanti marchi di noti brand del settore, in violazione di diritti di privativa industriale.

L’attività di servizio è scaturita da un esposto presentato dal titolare di un noto marchio indebitamente commercializzato attraverso questo sito.

I militari hanno appurato come il sito internet, contraddistinto da IP ubicato in Svezia, fosse effettivamente utilizzato per la commercializzazione di abiti da sposa e non riportasse informazione alcuna circa la società che gestiva di fatto l’illecito e-commerce.

Maggiori dettagli in ordine al quadro investigativo sono emersi allorquando gli uomini della Guardia di Finanza hanno proceduto al sequestro di un plico contenente un abito nuziale femminile contraffatto, recante un noto marchio nazionale e della documentazione che lo scortava. In particolare, è stato appurato che l’abito era stato prodotto in Cina e, per il tramite di uno spedizioniere orientale, prima, ed una società con sede in Olanda, poi, recapitato sul territorio nazionale.

Parallelamente sono stati avviati accertamenti di natura bancaria, il cui esito ha consentito di rilevare che gli utenti finali operavano acquisti di beni sul sito www.readybrides.com, previo pagamento mediante carta elettronica e che le transazioni, attraverso una piattaforma irlandese, volgevano in beneficio di una società riconducibile a diverse boutique di abiti nuziali attive nello Stato Federale Statunitense del Kentucky. Il sito italiano è stato bloccato (com/it), è rimasto attivo (com/en).

Il servizio si inquadra nel complesso delle attività svolte dal Corpo a tutela dei marchi e del Made in Italy, tese a contrastare il fenomeno criminale della contraffazione che con l’e-commerce ha purtroppo trovato nuova linfa vitale, per l’enorme facilità di accesso, l’ineguagliabile velocità delle transazioni e la garanzia di un sostanziale anonimato dei contraffattori e dei distributori.

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