Santa Caterina celebra l’Apparizione
«Maria, madre che ci ama» - Foto e video

Borgo Santa Caterina nella giornata di martedì 18 agosto ha celebrato l’anniversario dell’Apparizione con il vescovo che nel pomeriggio ha presieduto la Messa e in serata ha guidato il Rosario di affidamento all’Addolorata della città.

Martedì 18 agosto Borgo Santa Caterina ha celebrato il 418° anniversario dell’Apparizione, festa che affonda le radici in un evento prodigioso del 18 agosto 1602, quando una stella apparsa in cielo emanò tre raggi luminosi su un affresco dell’Addolorata deteriorato, reintegrandolo nella bellezza originaria. È quello che si conserva sull’altare maggiore. Nel corso della giornata sono stati numerosi i momenti di preghiera e riflessione. In mattinata le Messe nel santuario dell’Addolorata sono state presiedute da monsignor Andrea Paiocchi e – alle 11 – da monsignor Pasquale Pezzoli, con i sacerdoti nativi o che vi hanno esercitato il ministero; sono stati ricordati gli anniversari di ordinazione, fra cui il 40° del parroco. Alle 12, per la prima volta, l’Angelus davanti al simulacro dell’Addolorata.

Alle 17,30 la Concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Francesco Beschi, con l’intervento del baritono Giovanni Guerini e del maestro Damiano Rota all’organo. Il vescovo, collegandosi al brano del Vangelo di Giovanni in cui Gesù crocefisso consegna Maria al discepolo Giovanni («Ecco tua madre») e consegna il discepolo a sua madre («Ecco tuo figlio»), ha evidenziato: «Siamo qui ancora una volta a venerare e onorare la madre di Gesù, l’Addolorata, colei che stava presso la croce di Gesù, e il modo migliore per venerare e onorare Maria è riconoscerla nostra madre con tutto il cuore, nell’intimo del nostro cuore».

Una madre che «ama ciascuno di quelli che sono diventati suoi figli per sempre, concentrando in particolare la sua attenzione su coloro che sono in preda alla sofferenza come suo figlio». «Sono tornato qui - ha proseguito il vescovo - dopo esservi stato all’inizio di un pellegrinaggio nei luoghi significativi della devozione nella nostra Diocesi nei mesi più violenti della pandemia. La prova non è ancora conclusa, anzi, oggi ancora ci viene richiesto molto, molto nel guardare il futuro, nell’attraversare i giorni, nel rigenerare continuamente le nostre energie, per affrontare situazioni che la pandemia ha creato». Una prova che richiede di prendersi cura gli uni degli altri: «Viviamo quella vicinanza fraterna - ha sottolineato il vescovo - capace di superare ogni parola spesso inadeguata per ciò che stiamo vivendo, prendiamoci cura gli uni degli altri proprio come Gesù ha indicato sulla croce a Maria e Giovanni». Una prova che richiede anche di prepararsi a ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi: «Pochi giorni fa - ha concluso il vescovo - ho sentito uno dei medici che sono stati maggiormente impegnati nel combattimento contro questo virus e alle domande “Il virus tornerà? Cosa succederà?” mi ha risposto: “Stiamo pronti, preparati: se non tornerà saremo felici, se tornerà saremo pronti”. Sono le parole di Gesù: “State pronti, vegliate, preparatevi”. Noi vogliamo farlo, vogliamo preparare il nostro animo con fiducia».

Alle 20,45 il Rosario di affidamento della città all’Addolorata guidato dal vescovo, all’esterno del santuario. Il vescovo ha ricordato l’esperienza dolorosa vissuta dalla comunità bergamasca durante la pandemia, un’esperienza in cui salute è stata vista «nel suo grande valore, ma anche nella sua grande delicatezza». La salute non è scontata e «neanche la Fede è scontata - ha sottolineato il vescovo - non è un diamante custodito in uno scrigno che apriamo ogni tanto, è qualcosa di vivo, che si ripropone come un germoglio nella vita. Nell’esperienza di dolore e sofferenza abbiamo visto i germogli della Resurrezione».

Il vescovo ha ricordato anche il «dolore per coloro che sono scomparsi e non abbiamo potuto accompagnare nella sepoltura. Anche Gesù l’hanno portato via così, come tanti dei nostri cari. Ma dentro questo strazio troviamo la sorpresa della Resurrezione. I nostri cari non sono scomparsi nel nulla, sono presso Dio, grazie a Gesù». Nella difficoltà e sofferenza «Dio non permette che il buio dell’orrore spadroneggi, c’è un limite: è la Compassione. Contempliamo Maria che condivide la Compassione di suo figlio per tutta l’umanità».

Qui il video di Bergamo Tv per rivedere il Rosario di affidamento.

Qui il video per rivedere la Messa del pomeriggio.

Qui di seguito le foto alcuni momenti della mattinata in Borgo Santa Caterina.

Alle 10 i vigili del fuoco hanno reso omaggio alla colonna dell’Addolorata con la deposizione di una corona di fiori.

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