Passerella show tra folla, caldo e attese
5 consigli per evitare le maxi code - Diretta

Anche domenica 26 giugno migliaia di persone in coda a Sulzano, a Iseo e nei parcheggi.

C’è chi però chi è riuscito con qualche accorgimento ad arrivare senza problemi alla passerella di Christo. Si tratta di alternative che comportano percorsi più lunghi e tortuosi, quindi servono un po’ di intraprendenza e «allenamento» in più, ma se proprio non si vuole restare ore in attesa sotto il sole vale la pena tentare. Tra le idee in rete, ecco quelle proposta dal Giornale di Brescia, riassunte nei 5 punti qui sotto. Avete altri consigli praticabili? Scriveteli nei commenti in fondo all’articolo.

1 - Il consiglio principale è quello, quando possibile, di privilegiare i giorni feriali rispetto ai festivi mentre rispetto agli orari non è stato possibile, neanche alle autorità, stabilire con precisione fasi di punta e di morbida. La settimana appena passata ha dimostrato che le previsioni non sono fattibili. Anche nelle prime ore del giorno si sono verificati intasamenti e code.

2 - Un altro consiglio è di imbarcarsi da Sale Marasino o Pisogne (parcheggiando nei diversi spazi disponibili a pagamento) su un traghetto di linea diretto a Montisola. Attenzione, non si attracca a Peschiera Maraglio, ma a Carzano ed è necessario camminare circa 30 minuti per raggiungere la passerella. A quel punto si può camminare fino a Sensole sul tappeto color Dalia, raggiungere l’Isola di San Paolo, se aperta, e rientrare a camminando fino a Sulzano. Si può poi chiudere l’anello prendendo il treno in direzione nord, sempre meno affollato.

3 - Un’altra opportunità è quella del traghetto da Sarnico, parcheggiando a Paratico oppure da Lovere e Tavernola Bergamasca. Col battello si raggiunge sempre Montisola, a Sensole o Carzano, evitando l’imbuto di Sulzano.

4 - Più complicato muoversi dai parcheggi da Rovato, Corte Franca e Capriolo dato che il transito dei bus navetta è soggetto alle limitazioni dovute al traffico stradale e alle indicazioni delle autorità di pubblica sicurezza.

5 - La regola d’oro dunque è sempre la stessa: armarsi di pazienza, acqua e cappellino e provare, chi se la sente, un percorso alternativo.

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