Porte aperte a Ranica
per i bimbi bielorussi

Raccolta di fondi e incontri per capire, condividere e sostenere un progetto importante: l’accoglienza di bambini della Bielorussia. Sono queste alcune delle attività messe in campo dalla Fondazione «Aiutiamoli a vivere», comitato di Ranica, che ha deciso di dedicarsi all’accoglienza in casa propria, per circa un mese all’anno, dei bambini bielorussi. I primi bambini sono arrivati a Ranica con questo progetto nel 1998 e da allora ne sono stati accolti 220, di età compresa tra i 7 e i 10 anni, tutti provenienti dalle zone ancora contaminate dalle radiazioni nucleari di Chernobyl del 1986.

Venerdì alle 20,45 nella Casa delle associazioni in via Simone Elia 2, a Ranica si è svolto il primo incontro per l’accoglienza dell’anno prossimo. Domenica 28, invece, ci sarà una raccolta fondi in cui verranno vendute delle torte fatte in casa. I contributi raccolti vengono usati dalla Fondazione per sostenere i diversi progetti messi in campo con la Fondazione Nazionale in Bielorussia e il Micro Progetto di Loev (paese di provenienza dei bambini che accoglie questa Fondazione).

«I bambini – spiega Patrizia Noris, presidente della Fondazione – arrivano nel nostro paese durante il periodo scolastico e, dal lunedì al venerdì, partecipano in vario modo, con le insegnanti bielorusse e l’interprete, alle attività didattiche. Il nostro Comitato organizza per loro visite pediatriche di controllo, oculistiche e dentistiche; ci sono attività ricreative, gite, momenti di gioco e di festa insieme, perché il loro soggiorno sia davvero una vacanza terapeutica». Il prossimo gruppo di bambini arriverà a metà marzo e, novità di quest’anno, potrà usufruire della mensa scolastica così da fermarsi a scuola tutta la giornata. Per informazioni sulla Fondazione: www.aiutiamoliavivereranica.it. 

Tutti gli appuntamenti di domenica 28 ottobre:

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