Posto di blocco in via Carducci
Controllate 30 persone, 11 pregiudicati

Controllate 30 persone, di cui 21 stranieri, e verificati 6 veicoli. Undici persone, di cui otto stranieri, sono risultate pregiudicate con precedenti penali. Ecco il bilancio del posto di blocco di via Carducci a Bergamo che si è svolto mercoledì pomeriggio.

«Nell’ambito dell’intensificazione del controllo del territorio voluto dal Ministero dell’Interno a seguito degli attentati in Francia, nel pomeriggio di martedì è stato disposto dal Questore di Bergamo, un posto di blocco che ha interessato, dalle ore 14.50 alle 16.10, questa via Carducci» lo spiega un comunicato stampa della questura diffuso 24 ore dopo l’intervento.

L’attività è stata svolta con l’impiego di due auto specializzate della Sezione Volanti della Questura di Bergamo e di quattro equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine della Lombardia: «Durante il posto di blocco sono state controllate 30 persone, di cui 21 stranieri, e 6 veicoli. Undici persone, di cui otto stranieri, sono risultate pregiudicate con precedenti penali» spiegano dalla questura.

Un intervento che ha fatto molto parlare di sè: dodici poliziotti armati di mitra coi giubbotti antiproiettile fermavano le auto poco dopo la rotonda di via Leopardi sulla carreggiata in direzione di Curno. Uno scenario che ha fatto allarmare più di un cittadino nella giornata di mercoledì: stanno cercando qualche pericoloso latitante, c’è in giro un terrorista? Il tamtam, come sempre, è volato sui social network alla velocità della luce. Sono tempi in cui ci si può aspettare il peggio. Invece, nulla di tutto ciò: «Normali controlli» hanno spiegato gli agenti.

C’è da dire che un dispiegamento così massiccio di poliziotti in via Carducci non si era mai visto, da qui la preoccupazione della gente. Felici di sapere che c’è chi vigila su di noi, beninteso, ma a qualcuno è apparso un tantino esagerato. Sul nostro sito e sul profilo Facebook del giornale c’è chi ha commentato: «Quindici poliziotti per un posto di blocco? E intanto alla stazione ne succedono di tutti i colori ogni santo giorno». E altri a chiedere controlli in via Pascoli, alle Autolinee, oppure nelle ore notturne «quando non si vede nessuno».

«È inevitabile che qualcuno si lamenti – precisa il questore Girolamo Fabiano – ma d’altra parte i posti di controllo rallentano, ma non fermano, il traffico. La gente deve capire che li facciamo per la sicurezza di tutti e che rientrano in una precisa strategia di prevenzione antiterrorismo. C’è chi protesta perché ci sono molti furti? Perseguiamo anche quelli ma con diverse strategie, non certo con i posti di blocco. Dovrebbe far piacere a tutti vedere le forze dell’ordine che fanno il proprio dovere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA