«Priorità vaccinazioni in aree più colpite»
Moratti: si parte da Brescia e Bergamo

Serve «un cambio nella strategia vaccinale. Da una parte mantenere e portare a conclusione le vaccinazioni per il personale sanitario, le Rsa, il personale e gli ospiti delle strutture sociosanitarie e gli over 80. Dall’altra concentrare prioritariamente le risorse vaccinali nelle aree critiche in modo da contenere il contagio». Lo dice l’assessore al Welfare della Lombardia Letizia Moratti.

.In provincia di Brescia «stiamo osservando una forte accelerazione delle infezioni dovuta alle varianti che riguardano il 39% dei contagiati. In particolare la variante inglese. Siamo intervenuti appunto con un’azione di contenimento per mitigare il contagio». Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera la vice presidente e assessore alla Sanità della Lombardia Letizia Moratti. Questa politica «fino a oggi ci ha consentito di poter lasciare aperte le attività nelle zone non critiche. Ma da sola la mitigazione non basta».

Serve «un cambio nella strategia vaccinale. Da una parte mantenere e portare a conclusione le vaccinazioni per il personale sanitario, le Rsa, il personale e gli ospiti delle strutture sociosanitarie e gli over 80. Dall’altra concentrare prioritariamente le risorse vaccinali nelle aree critiche in modo da contenere il contagio. Partiremo da giovedì, giusto il tempo tecnico per attrezzarci. Iniziamo dai comuni al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo che fanno da cerniera tra le due province» . La Lombardia ha anche chiesto al tavolo tecnico del Ministero della Salute, basandosi su varie pubblicazioni e le esperienze in altri Paesi «di prevedere la somministrazione di una sola dose e/o il posticipo di 6 mesi per chi ha già contratto il Covid. Un’eventuale risposta positiva ci permetterebbe di avere una maggiore disponibilità di vaccino. È all’esame del ministero».

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