Quando la sopportazione è ai limiti
pure il pendolare è un cittadino arrabbiato

«Quando la sopportazione è ai limiti anche il pendolare è un cittadino pieno di rabbia»: è la considerazione di Lucia Ruggiero, del Comitato Pendolari Bergamaschi, in riferimento a 20 anni di promesse non mantenute.

«Buongiorno a tutti, in questi giorni la stampa e le istituzioni non fanno che affrontare il ruolo che i cittadini impreparati hanno nei confronti di decisioni politiche o sociali che influenzano la vita di molti, a volte di troppi. Cosa c’entra il pendolarismo con questo incipit? Cosa c’entra se il Comitato Pendolari Bergamaschi ha da sempre deciso di non occuparsi di politica ma di limitarsi - come è giusto - alla difesa dei diritti dei viaggiatori del trasporto pubblico locale nella zona di Bergamo e verso Milano?»

«C’entra eccome. Perché la rabbia dei cittadini e quella dei pendolari - che sono ovviamente cittadini - nasce proprio dal menefreghismo completo che istituzioni e mass media hanno nei confronti dei pesanti disagi che ogni giorno sentiamo sulla nostra pelle. La rabbia dura anni, a volte decenni, stratifica come una roccia calcarea di millenaria memoria e, a un certo punto, esplode».

«L’esplosione si traduce in un voto stupido o incosciente? Si traduce in uno sciopero? Si traduce in una serie di sfoghi sui social network? Scegliete voi, a seconda della tematica. Ma nella stragrande maggioranza dei casi si traduce in azioni a volte poco ponderate o comunque, come si suol dire, “di pancia”. Guardate la foto in allegato. Si tratta di una ripresa di una carrozza qualsiasi del treno delle 18,10 in partenza da Milano per Bergamo venerdì 24 giugno, giorno di sciopero (l’ennesimo) del personale di Trenord».

«Giorno di rientro per pendolari stanchi da una settimana di lavoro e per pendolari settimanali che tornano dalle famiglie. Giorno caldissimo a livello di temperatura percepita, oltre i 35 gradi. Quel treno, il più pieno in assoluto per la linea MI-BG in fascia serale, dovrebbe avere 6 vetture a doppio piano. Quella sera ne aveva cinque. Quel treno dovrebbe avere aria condizionata. Quella sera non aveva una singola carrozza con aria condizionata».

«Fuori da quel treno l’assessore Alessandro Sorte non fa che promuovere le grandi azioni di risanamento del servizio ferroviario lombardo da lui proposte e da lui portate avanti con forza: treni nuovi, controllo dei ritardi e recupero dei tempi, formazione del personale di Trenord anche grazie alla forza che Regione ha impresso nell’azienda guidata ora da Cinzia Farisè. Dentro quel treno invece c’erano centinaia di persone ammassate come merce inanimata (perché neppure i polli viaggiano così ormai), come in un container di acciaio rovente con finestrini spesso chiusi o miseri, a boccheggiare, in cinque carrozze che avrebbero dovuto essere sei».

«Ora, secondo voi, quelle persone che idea si sono fatte in quel viaggio delle politiche di Regione Lombardia per il TPL ferroviario? Che idea hanno del gentile assessore Alessandro Sorte? Non abbiamo certo intenzione come CPB di scaricare colpe su un unico rappresentante politico. Noi non facciamo populismo. Ma non vi neghiamo che i commenti sulla nostra pagina Facebook non sono clementi come i nostri. Per nulla».

«Sono almeno 20 anni che puntualmente Trenord (e prima Trenitalia) ci dice che in maggio vengono effettuate manutenzioni straordinarie sui sistemi di aria condizionata delle vetture. Sono almeno 20 anni che la gente boccheggia in vagoni dove l’aria è guasta e non funzionante. Trenord avrebbe fatto prima a comprare ventilatori da passeggio a pile e a fornirli con gli abbonamenti ai passeggeri, anziché raccontare favole».

«Sono mesi che l’assessore Sorte - in parte giustamente - incensa il lavoro fatto da Regione Lombardia rispetto al passato e ricorda quanti nuovi treni siano stati immessi sulla rete. Il dato di fatto è che sono mesi che la Milano-Bergamo ha visto sparire i treni nuovi ad essa inizialmente assegnati e che le condizioni di viaggio in estate diventano ingestibili e insopportabili. Punto. Sono fatti. Ma che vanno considerati».

«Perché, cari mass media, cari politici, cari opinionisti dell’ultim’ora, se vi chiedete dove nasce la rabbia nei cittadini, dove nasce anche il consenso a messaggi populisti e incontrollabili, ecco... Quella rabbia nasce anche sui treni regionali. Ogni giorno, mentre magari il CPB viene tacciato di “inadeguatezza e immobilità” perché la gente - che magari la sera prima è svenuta su un treno rovente - ci chiede azioni forti, scioperi biglietti e blocco dei binari».

«Riflettete e meditate. In un mondo così interconnesso, anche un treno di pendolari porta un migliaio di cittadini potenzialmente pericolosi e pieni di rabbia giustificata. Perché purtroppo l’insoddisfazione, la disinformazione, la scontentezza generano vera rabbia, motivata troppo spesso da anni e anni di sordità alle nostre richieste da parte di tutti, istituzioni e aziende che anche noi pendolari abbiamo contribuito, in primis, a foraggiare. Grazie ai nostri voti, alle nostre tasse, al pagamento diligente dei nostri abbonamenti per viaggi su treni scadenti e roventi come padelle». Buona giornata

Lucia Ruggiero

Comitato Pendolari Bergamaschi

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