Quella pietra troppo nuova - Video
Dopo le Mura, polemiche alla Cittadella

Ancora polemiche per un restauro conservativo in Città Alta. Dopo i dibattiti sulla sostituzione di alcune pietre rotte sulle mura, ora fa discutere anche il «rattoppo» nella pavimentazione di Piazza della Cittadella.

«Xe pèso el tacòn del buso», peggio la pezza del buco. Non sappiamo se in bergamasco esista un equivalente di questo detto molto diffuso a Venezia, ma abbiamo constatato che in Cittadella ci si va molto vicini. Giovedì alcuni operai hanno eseguito una campionatura di come potrebbe essere sistemata la pavimentazione sotto la loggia della piazza verso il Museo Archeologico. Lastre di pietra nuove di zecca in sostituzione di quelle vecchie, sicuramente centenarie, o ancora di più. Comune e impresa sono in attesa ora del benestare della Soprintendenza.

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Nei prossimi giorni l’architetto Giuseppe Napoleone compirà un sopralluogo e valuterà le caratteristiche dell’intervento. La differenza tra le pietre tagliate a macchina, dalla grana e dal colore del tutto diverso e le vecchie è notevole. Soprattutto in relazione all’ambiente e all’importanza dell’edificio per il quale è prevista la «protesi». Un po’ come è già avvenuto con le coperture del parapetto lungo le mura. Ci sono state segnalazioni e proteste per il troppo nuovo. Ma quanto è stato fatto per ridurre il contrasto tra le tonalità e la qualità delle pietre, in origine scalpellate e tagliate a mano, e i tratti sostituiti è servito a ben poco.

Adesso si è trovata la soluzione: rimuovere tutto e sostituire con un pavimento dalla composizione e dai colori del tutto estranei allo storico edificio. Si sarebbe potuto fare qualcosa per evitarlo? Sicuramente sì, con una maggiore cura per il portico e magari con un buon restauro delle parti più malandate. Qualcuno aveva anche suggerito una passatoia per rendere più sicuro il transito dei pedoni. Il degrado è sotto gli occhi di tutti. Si sarebbe potuto evitare, soprattutto nelle attuali condizioni, con una buona manutenzione. Ma in quanto a spese per opere di questo genere tutti gli enti pubblici, nessuno escluso, nicchiano. Meglio risparmiare, non fare, rinviare. Anche per Città Alta, il nostro gioiello visitato da migliaia di turisti? Di questo passo alla fine avremo – come scrisse a suo tempo un noto architetto – una Bergamo antica sì, ma con quinte di cartapesta.

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