Ryanair e bagagli a mano
S’accende il faro dell’Antitrust

La telenovela del bagaglio a mano vive un’altra puntata. E cambia di sede: ora è l’Antitrust a mettere nel mirino Ryanair, dopo il recente cambio di politiche in merito al trolley che i viaggiatori portano con sé.

L’Autorità garante della concorrenza, infatti, vuole far luce sulle nuove regole introdotte nelle scorse settimane dalla compagnia low-cost, per verificare l’eventualità che le direttive del gigante irlandese non ricadano nelle pratiche commerciali scorrette; il trasporto del bagaglio a mano, infatti, «costituisce un elemento essenziale del trasporto aereo di persone» e quindi questa pratica commerciale altererebbe «la trasparenza tariffaria per confrontare le offerte dei diversi vettori».

La vicenda è nota. A fine agosto, Ryanair ha annunciato che da novembre non sarà più possibile volare portando con sé gratuitamente il «classico» trolley, neanche imbarcandolo in stiva: il nuovo orientamento, infatti, prevede che il viaggiatore possa portare a bordo dell’aereo senza costi aggiuntivi solo un bagaglio di piccole dimensioni, stile borsetta o zainetto. E chi viaggia col trolley? Due le soluzioni: o acquistare l’imbarco prioritario da 6 euro per tratta, che permette di poter portare il trolley in cabina posizionandolo nelle cappelliere, oppure pagare l’imbarco della valigia (massimo dieci chili), che verrà messa in stiva; in questo caso, il costo sarà di 8 euro per tratta se acquistato in contemporanea alla prenotazione del volo, 10 euro se acquistato in un momento successivo o 20 euro se effettuato durante il check-in in aeroporto. Ryanair si era difesa spiegando che la scelta ridurrà i ritardi e non avrà effetti sul 60% dei clienti.

Sull’iniziativa dell’Antitrust è intervenuto anche il Codacons: se verrà accertata la scorrettezza, Ryanair «dovrà rimborsare tutti i suoi clienti che hanno speso soldi per supplementi ingiusti, pena azioni legali».

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